Contrordine, Luca De Carlo va alla Camera
BELLUNO. Contrordine. Luca De Carlo entra in Parlamento. La notizia è ufficiale dalle 18.38 di ieri, quando il verbale di elezione definitivo è partito dalla Corte d’Appello di Venezia. La vicenda, il cosiddetto “miracolo calabro” è clamorosa e sarebbe interessante andare fino in fondo, perché quello che è successo nei giorni scorsi è quantomeno curioso. De Carlo, dato per eletto il 6 marzo, si è improvvisamente ritrovato fuori dall’elenco dei deputati venerdì scorso, quando alla Corte di Cassazione sono arrivati i verbali della Corte d’Appello di Catanzaro. In quei documenti c’erano 4.000 voti in più per Fratelli d’Italia e circa gli stessi in meno per Forza Italia, rispetto ai dati inviati dai seggi del collegio Calabria Sud e già acquisiti, anche se ufficiosamente, per comporre il quadro degli eletti in tutta Italia.
L’effetto combinato di quei 4.000 voti che avevano cambiato casa e del sistema di attribuzione dei seggi detto “flipper”, sono cambiati gli scenari in quattro Regioni: Calabria, Trentino, Emilia Romagna e Veneto, dove FdI perdeva l’eletto nel collegio Veneto 1 (il nostro) a vantaggio di un posto in più per la Lega e a farne le spese era appunto De Carlo. In Calabria, FdI conquistava un deputato insperato (l’ormai celebre Fausto Orsomarso) ai danni di Forza Italia, che ha deciso di andare fino in fondo annunciando un ricorso e un esposto alla procura. A gridare allo scandalo è stato anche il capogruppo uscente di Fi alla Camera, Renato Brunetta, tanto che nelle ore successive a Catanzaro qualcosa si è mosso. È stata la stessa Corte d’Appello calabrese a fare ammenda, riconoscendo di aver commesso un errore nel verbale inviato alla Cassazione.
Quei 4.000 voti in più per FdI non ci sono e quindi tutto torna come prima di venerdì.
La Cassazione ha dunque riaperto le procedure nelle quattro Regioni coinvolte, le operazioni di accredito dei deputati alla Camera sono state sospese e ieri la Corte d’Appello di Venezia ha scritto un nuovo verbale, che prevede un seggio di Fratelli d’Italia nel nostro collegio. Formalmente quel verbale ha dovuto rifare la spola Venezia-Roma-Venezia-Prefettura di Venezia prima di arrivare alla Prefettura di Belluno, che dovrà inviare i telegrammi ufficiali a tutti gli eletti e disporre la pubblicazione del manifesto con la proclamazione degli eletti. Ieri mattina è arrivato il verbale del Senato, che conferma l’elezione del leghista Paolo Saviane, ma ai quattro deputati (presunti) la Prefettura ha inviato su richiesta del servizio assemblea della Camera solo una e-mail con la convocazione per la seduta di apertura delle Camere, il 23 marzo. I documenti ufficiali, attesi al più tardi per oggi, comprenderanno il nome di De Carlo insieme a quelli di Mirco Badole, Dario Bond, Federico D’Incà e Roger De Menech.
Le speranze del sindaco di Calalzo si sono riaccese lunedì sera, ma ieri Sergio Berlato, presentando alla stampa veneta i neo eletti di FdI, ha affermato pubblicamente che tra i nomi degli eletti era stato “inserito per errore un nome sbagliato”. Per qualche ora si è pensato che per l’approdo di Luca De Carlo alla Camera fosse necessario aspettare la Giunta per le elezioni, quindi circa tre mesi e con tanti dubbi, ma con il verbale della Corte d’Appello di Venezia il problema si risolverà con una proclamazione corretta fin dalla prima seduta della Camera.
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