Controsoffitti e giunti antisismici «Così l’ospedale sarà a norma»

In fase avanzata i lavori al San Martino, in corso verifiche anche per le strutture di Agordo e Auronzo Il dg Rasi Caldogno: «Il problema sono i costi: non possiamo pagare tutto con il nostro budget»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Controsoffitti antisismici, per mettere in sicurezza chi lavora in ospedale e gli utenti che frequentano le strutture, e giunti sismici sugli impianti di gas medicali. Sono alcuni degli interventi che l’Usl 1 ha realizzato (o sta realizzando) per mettere a norma le sue strutture. Un percorso che richiede diversi step, anche per gli elevati costi di queste opere. Costi che non possono essere sostenuti esclusivamente dall’azienda sanitaria.

«Da diversi anni», spiega il direttore generale dell’Usl 1, Adriano Rasi Caldogno, che ritorna sul problema della sicurezza in caso di terremoto delle strutture sanitarie del territorio, «stiamo lavorando per mettere a norma i nostri ospedali, ma l’operazione richiede tempi un po’ lunghi. Già i miei predecessori avevano attivato degli studi per verificare lo stato dell’arte delle varie strutture e ora, un po’ alla volta, stiamo mettendoci mano».

Interventi che seguono quel «vademecum redatto qualche tempo fa dall’azienda (tra le prime se non la prima in Veneto), che passa in rassegna tutto ciò che esiste all’interno degli ospedali per poi indicare cosa tenere e cosa cambiare. Una vera e propria radiografia dello stato di salute delle strutture. Ci stiamo muovendo, seguendo proprio ciò che ci dice questo documento. Ho mandato una relazione a Venezia per fare il punto e ora attendo un confronto per capire il percorso da seguire».

Durante il biennio 2015-2016, quindi a cavallo tra la precedente direzione e l’attuale, vengono realizzate le nuove controsoffittature in una porzione dell’ala est del quarto piano del blocco medico del San Martino, intervento eseguito durante i lavori di completamento dell’area di degenza che comprende Medicina generale, Oncologia e Dermatologia. Stessa operazione è stata eseguita per l’area di sterilizzazione nel corso della sua ristrutturazione, per la sala operatoria di Ortopedia, all’interno dei lavori di rifacimento degli impianti di climatizzazione, per la Neurochirurgia e infine nel Pronto soccorso (quest’ultima opera è in corso). «Si tratta di interventi realizzati con fondi perlopiù regionali», dice il direttore, che prosegue nell’elenco delle opere: «Siamo intervenuti anche sui giunti degli impianti di gas medicali nella sopraelevazione del nuovo gruppo materno infantile che, in quanto di nuovissima realizzazione, è completamente a norma. Stessa opera è stata eseguita anche nelle unità operative di Pronto soccorso, Unità coronarica e Rianimazione, nel seminterrato, nel gruppo operatorio e in Radiologia. In questi ultimi casi abbiamo messo le risorse del nostro budget (21.751 euro per la Radiologia e 40.260 per gli altri reparti)».

Nel frattempo, a maggio è stato affidato a un professionista il compito di eseguire delle verifiche sismiche nell’ospedale di Agordo e nel centro sanitario polifunzionale di Auronzo, per un totale di 47.453 euro, «somma che ci era stata assegnata dalla Regione per la realizzazione del Vademecun e che noi abbiamo risparmiato, avvalendoci di risorse umane interne. Al professionista abbiamo anche chiesto di redigere un progetto di miglioramento sismico (sempre per Agordo) che presenteremo in Regione per accedere ai fondi Por».

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