Convention del Pdl a CortinaC'è mezzo governo, non Berlusconi
Domani il premier interverrà solo via telefono alla convention Pdl in corso a Cortina
Niente Cortina per Berlusconi
CORTINA.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ancora una volta ha detto no a Cortina. Ma non tanto perché le montagne non gli piacciono (certo, ama di più il mare, quello della Sardegna in particolare), ma perché il momento è delicato all'interno del Pdl e nei rapporti con i finiani. E nel Veneto è più delicato che in altre parti d'Italia, dal momento che ben cinque parlamentari sono fuoriusciti dal Partito delle libertà per schierarsi con Fini. Non solo: all'interno dello stesso Pdl Veneto ci sono dirigenti di partito ed amministratori che guardano comunque con simpatia al presidente della Camera. Magari anche tra coloro che ieri, all'apertura della convention, stavano seduti nelle prime file ed hanno preso la parola. Berlusconi, quindi, ha rinunciato al "bagno di folla" dell'Audi Palace, ed ha deciso di intervenire per telefono.
Lo farà alle 12.30 di domani, dopo che avrà parlato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a cui, con ogni probabilità, saranno affidate le conclusioni dell'appuntamento ampezzano del Pdl.
Ciononostante la tre giorni di Cortina non si può certo dire che perda il suo mordente. Anche per quanto riguarda la realtà del Bellunese. Ne è conferma la testimonianza che abbiamo raccolto da Dario Bond, capogruppo in Regione, a cui è stato dato il compito, ieri pomeriggio, di aprire i lavori.
«Dobbiamo ammetterlo», ha sostenuto, «Dentro il Pdl c'è attualmente un forte e crescente disorientamento. Siamo sballottati da una parte e dall'altra. Non sappiamo che fine faremo. Resterà ancora il Popolo delle libertà o maturerà una Forza Italia nº 2? Chissà...».
Il gruppo consigliare in Regione ha distribuito un questionario, con tutta una serie di domande, per capire le direttrici da seguire fin dall'immediato futuro. Un questionario che prende in esame tutti i problemi, anche i più concreti. E che è accompagnato da una cartolina con tutti gli indirizzi ed i numeri telefonici a cui potersi rivolgere.
«Sta cambiando un'era in queste ultime settimane» osserva Bond, «e dobbiamo cambiare anche noi. Non per un capriccio, ma per un'esigenza reale e improcrastinabile».
Per quanto riguarda particolarmente la montagna, a margine dei lavori di Cortina si discuterà di una proposta di legge regionale per le terre alte, da portare avanti indipendentemente dallo statuto e dal riconoscimento che questi farà della specificità della montagna. Davvero grossa la novità contenuta nella proposta: quella di riservare alla montagna veneta (quindi non solo a quella bellunese) una quota di risorse pari al 25% in ogni provvedimento legislativo. Il 26% - proviamo ad esemplificare - anche delle risorse per la sanità ed il welfare. Per l'energia, per l'economia. Qual è il criterio?
«I bellunesi non dovranno più andare con il cappello in mano a questuare a Venezia. La riserva di legge è automatica».
A sottolineare l'importanza dell'appuntamento ampezzano, ieri pomeriggio, sono stati anche il parlamentare bellunese Paniz ed il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, che ha dato il benvenuto ufficiale della città. Tutti un po' amareggiati per il mancato arrivo di Berlusconi. Il sindaco in particolare, che stavolta ci contava proprio. Sarà per un'altra volta...
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