Convitto per studentesse all’ex Seminario vescovile

L’accordo tra Provincia e Curia permette di estendere l’ospitalità alle ragazze Padrin: «Con il Comune cercheremo un edificio che sia una soluzione definitiva» 
Luca Maciga

/ FELTRE

L’accordo stipulato tra Provincia e Curia vescovile apre la strada all’ampliamento del servizio di convitto dell’Istituto agrario “Della Lucia” di Vellai, che dal prossimo anno scolastico offrirà il servizio anche alle studentesse, andando ad affiancare quello da anni messo a disposizione degli studenti maschi. Saranno i locali dell’ex Seminario vescovile di Feltre a ospitare le ragazze che vorranno usufruire del convitto. Venticinque i posti a disposizione . La novità in fatto di accoglienza per le studentesse dell’istituto agrario è stato ufficializzato ieri dal presidente della Provincia, Roberto Padrin con a fianco il dirigente della scuola, Ezio Busetto, e la consigliera provinciale di parità, Flavia Monego. «È la conclusione di un percorso in cui la Provincia ha concluso un accordo con la curia vescovile per garantire l’ospitalità notturna alle ragazze. Si è cercato di trovare una soluzione temporanea perché l’obiettivo è quello di creare un vero e proprio convitto femminile e quindi si sta valutando quale edificio del Comune di Feltre potrà essere idoneo a tale scopo».

La Provincia ha preso una serie di impegni per la valorizzazione della scuola, per la realizzazione dell’azienda agricola, della palestra dei vari laboratori, oltre ad una serie di studi sul miglioramento sismico. La consigliera di parità della Provincia di Belluno Flavia Monego racconta come si è arrivati alla nuova realtà convittuale femminile: «L’input mi è stato dato da alcune mamme di studentesse già frequentanti la scuola che mi hanno sottoposto la questione per cui le ragazze frequentanti l’istituto, che necessitano di convitto, si trovano a dover provvedere autonomamente presso strutture private, con notevole aumento dei costi di vitto e alloggio e di una mancata supervisione da parte di educatrici, rispetto ai colleghi maschi che possono usufruire del Convitto presso l’Istituto».

La consigliera ammonisce: «Si tratta quindi di una discriminazione indiretta di genere, che favorisce in questo caso i ragazzi rispetto alle ragazze. Mi sono pertanto attivata immediatamente, coinvolgendo il dirigente scolastico e via via tutti gli enti interessati per la costruzione del progetto. La convergenza delle azioni intraprese da tutti gli attori ha portato a questo importante risultato».

Anche il dirigente scolastico Ezio Busetto manifesta la sua soddisfazione: «La Provincia ha il convitto più bello d’Italia e ora diamo anche una risposta alle ragazze che in questi anni avevano manifestato il problema, non avendo l’insieme di servizi educativi che venivano invece forniti ai ragazzi. Ora abbiamo risolto la questione. È stato fondamentale individuare una sede, vale a dire il seminario, che è una struttura importante da valorizzare, anche se in seguito si dovrà trovare la sistemazione definitiva».

Il dirigente si sofferma su un aspetto: «I servizi convittuali sono strategici per i paesi di montagna e garantendo questi invertiamo la tendenza: solitamente ci si sposta in pianura per studiare. Questo crea le condizioni per dare una risposta ai nostri studenti». L’attività di convitto sarà integrato a tempo debito da un servizio di trasporto così da permettere alle studentesse di essere collegate alla scuola per l’inizio e la fine delle lezioni. —

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