Coop e carte false per gli immigrati condannati in due

Due anni e sei mesi a Lubrano, si faceva pagare dagli stranieri per contratti fittizi da presentare in Questura
Di Irene Aliprandi

QUERO. Dipendenti di cooperative esistenti solo all’apparenza, create all’unico scopo di dare un lavoro fittizio a stranieri che chiedevano un permesso di soggiorno o un ricongiungimento familiare, naturalmente a pagamento. Due condanne, ieri, per un sistema che prevedeva una lunga serie di carte false, dalle buste paga alle iscrizioni all’Inail.

La mente era Valentino Lubrano, 55 anni, napoletano trapiantato Conegliano (difeso dall’avvocato Andrea Zambon) responsabile della Work Service con sede legale a Milano e sede operativa a Villorba, coopertiva fantasma, cioè del tutto inattiva e dal 2004 “dormiente”, che in teoria doveva occuparsi di movimentazione di merci. Lubrano si faceva pagare cifre tra i 5 e i 6 mila euro per fornire di documentazione falsa gli immigrati che chiedevano il suo aiuto, cioè falsi contratti di lavoro, per mettersi in regola.

Tra questi c’era anche una donna originaria del Marocco, Bouchra Bouhajeb di 40 anni, (avvocato Paola Miotti) residente a Quero. Dopo aver ottenuto il contratto di lavoro fantasma, la donna ha presentato domanda di regolarizzazione alla Questura di Belluno e successivamente ha inoltrato una richiesta di ricongiungimento familiare a favore del marito. Per Belluno non c’erano problemi, ma da Treviso, dove Lubrano aveva ricevuto numerose segnalazioni (attualmente pende un appello alla condanna del 2010 emessa dal tribunale di Treviso), la Questura ha inviato una segnalazione che è stata utile a Belluno, ma anche a Venezia, Verona e Vibo Valentia dove sono in corso indagini parallele.

Lubrano è stato condannato a due anni e sei mesi (il pm Sandra Rossi aveva chiesto due anni e un mese), mentre la donna è stata condannata a un anno e mezzo.

Oltre al sistema di cooperative fittizie, Lubrano è noto per essere stato il compagno della pornostar Blondie e l’organizzatore dell’Euro Live Show, iniziativa che ha portato le stelle del porno in diversi locali, compreso a Belluno, dove si ricorda il caso di Brigitta Bulgari, arrestata e poi risarcita per uno spettacolo hard davanti a minorenni.

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