Cooperativa, c’è l’integrativo innovativo

San Vito. L’accordo con la Fisascat Cisl garantisce ai lavoratori gli scatti di anzianità, la disoccupazione e la prelazione

SAN VITO DI CADORE. Riconoscimento degli scatti di anzianità anche per i lavoratori stagionali che potranno avere una sorta di diritto di prelazione sull’impiego. Sono questi alcuni dei caratteri innovativi dell’accordo integrativo che la Cooperativa San Vito andrà a firmare con la Fisascat Cisl. «È un bel regalo per il primo maggio», precisa Gianfranco Valagussa del sindacato di categoria.

La Cooperativa di San Vito copre con i suoi servizi non solo il Cadore ma anche parte dell’Agordino, con oltre 20 punti vendita e nel massimo dell’attività circa 150 impiegati,

Per giungere a questo accordo di secondo livello le parti hanno lavorato per oltre un anno e ora si apprestano a suggellarlo. «L’obiettivo è garantire i posti di lavoro nell’area alpina della provincia e i servizi anche nei piccoli centri», spiega Valagussa che prosegue: «Per la prima volta si vede un accordo che parte dal territorio, dai suoi problemi, tra cui primo tra tutti c’è lo spopolamento».

I benefici per i lavoratori. L’accordo prevede «il superamento dei 36 mesi di lavoro a tempo determinato previsti nel contratto collettivo nazionale della distribuzione commerciale. Questo fa sì che a questo tipo di impiego sia riconosciuto il carattere stagionale», sottolinea il sindacalista della Fisascat Cisl che prosegue nella spiegazione dei vantaggi contenuti nel documento: «Inoltre abbiamo previsto la certezza dell’occupazione. Infatti, c’è la possibilità per il lavoratore, a pochi giorni dalla scadenza del contratto di lavoro, di riproporsi per la stagione successiva, in una sorta di diritto di prelazione, sulla falsa riga dei contratti collettivi per gli impiantisti a fune».

Ma le novità non finiscono qui. Infatti, l’accordo integrativo riconosce anche gli scatti di anzianità. «Vengono riconosciuti, tramite l’applicazione delle norme nazionali, anche gli scatti di anziani benchè siamo in presenza di lavoratori stagionali e questo fa sì che possa elevarsi lo stipendio e che possa crescere la competenza e la professionalità del lavoratore». Viene definito, inoltre, il numero minimo di settimane in cui un dipendente può essere impiegato garantendo la possibiltà di accedere, al termine del contratto, alla indennità di disoccupazione oggi chiamata mini Aspi. Si va da un minimo di 14 settimane all’anno ad un massimo di 28. «Insomma un contratto che garantisce non solo il lavoratore ma anche l’azienda promuovendo l’economia del territorio», conclude Valagussa.

I vantaggi per i cittadini. Con l’accordo, benefici arriveranno anche ai cittadini. Sarà garantito un servizio per tutto l’anno, specie nei momenti di maggior afflusso turistico, attraverso l’apertura dei punti vendita, mantenendo nel contempo i servizi in montagna.

Paola Dall’Anese

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