Coppa del mondo di sci, il piano mobilità fa arrabbiare gli impiantisti

CORTINA. Il nuovo piano della mobilità pensato per la Coppa del mondo di sci femminile incontra le prime critiche.. La Regionale 48 delle Dolomiti, per la prima volta, verrà chiusa sabato e domenica. La Fondazione Cortina 2021 (con prefettura, questura e Comune) ha concordato una chiusura parziale nel tratto tra Cortina e Pocol, sia nella giornata di sabato (dalle 9 alle 10. 30) e sia di domenica (dalle 9 alle 11. 15). Per raggiungere le piste su cui gareggeranno le atlete, il pubblico si potrà muovere con i mezzi pubblici dal centro. Saranno poi testati i parcheggi scambiatori in area Lungoboite e via dei Campi (zona delle scuole) ed in località Son dei Prade. Questi parcheggi saranno serviti da un servizio di navette gratuito che, dalle 8 alle 15, porteranno gli spettatori a Socrepes. Verrà potenziato il servizio navette per ridurre le auto e incentivare gli sportivi a spostarsi a piedi o con i mezzi di risalita.
«Siamo nettamente contrari ai provvedimenti di chiusura della Regionale 48», dichiara Stefano Illing, presidente del consorzio “Delicious Cortina” che raggruppa tutte le attività di Pocol, Cinque Torri, Lagazuoi, Col Gallina e Giau che non potranno essere raggiunte durante la serrata, «la decisionesorprende per il metodo e anche per la forma. Per quanto riguarda il metodo, non vi sono state consultazioni con gli operatori che sono interessati dalla chiusura e che si trovano a subire ora una decisione “bulgara” calata dall’alto. Ma sorprende anche perché non si presenta alcuna soluzione alternativa possibile alla chiusura totale della strada, quale l’uso a senso unico di altra viabilità esistente, o la possibilità di mantenere una corsia libera per il traffico in discesa. Purtroppo è invalsa la prassi della chiusura tout-court delle strade in ogni occasione; scelta comoda e poco elaborata, che non considera le legittime esigenze delle aziende turistiche e il diritto alla libertà di circolazione sulle strade, che vale la pena ricordare sono pubbliche. Questa prassi è molto facile da seguire, perché esime dal cercare soluzioni alternative, magari più difficili e più elaborate, ma che possano ridurre le tensioni e il disagio per gli utenti; è però anche molto scorretta e certamente causa di enorme disagio per fornitori, clienti e turisti non interessati direttamente alla Coppa del mondo, ma imprigionati a causa di essa. Un evento quale la Coppa», conclude Illing, «deve essere pianificato e realizzato in modo da inserirsi senza tensioni nell’insieme delle proposte della destinazione. Possiamo già immaginare quello che accadrà con i Mondiali 2021, durante i quali potremmo subire la chiusura per due settimane. Pura follia».
Sullo stesso tono si esprime Giorgio Da Rin capogruppo di minoranza.
«Le decisioni non vanno calate dall’alto e fatte subire agli imprenditori», dichiara, «ci doveva essere una concertazione e si dovevano trovare soluzioni alternative. Qui invece si continua solo a sacrificare ski aree a discapito dell’unica coinvolta dalle gare. Il Faloria è stato estromesso da qualsiasi beneficio sia per i Mondiali e sia per le Olimpiadi, l’area Delicious viene personalizzata con le chiusure delle strade. Speriamo almeno che l’Ista lavori; ma non si pianifica così un evento che dovrebbe essere di beneficio per tutti. Per i Mondiali non potranno pensare di chiudere le strade 14 giorni. È assurdo». —
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