Coppia di lupi in dolce attesa avvistata in Cansiglio
FARRA D’ALPAGO. Sono letteralmente infuriati, gli allevatori del Cansiglio. Assediati da lupi ed orsi, hanno ricevuto in questi giorni dal ministero della Salute l’ordine di fare ingoiare ai bovini, prima di essere portati al pascolo, il bolo ruminale, una capsula contenente un microchip elettronico che dà l’identificazione del soggetto. Circostanza, questa, che li ha fatti sussultare di rabbia, per i tempi stretti e i costi. Allevare in quota, infatti, è sempre più difficile.
L’orso Madi, che un mese fa aveva lasciato le sue tracce sulla neve della Val Scura, si è fatto fotografare sul versante del Cansiglio al confine tra i Comuni di Cordignano e Caneva. Ma il plantigrado viene considerato un animale tranquillo.
Invece la preoccupazione degli ultimi giorni è per i lupi. Tra il Pizzoc e il Millefret, quindi nei territori comunali di Fregona e Farra d’Alpago, è stata avvistata addirittura una coppia che sta aspettando dei cuccioli. Il riserbo è massimo, tra i forestali, che vogliono tutelare la sicurezza della coppia di lupi. I cacciatori, infatti, li temono, gli allevatori ancora di più. E da queste parti non mancano i bracconieri.
«È la ‘prima’ che sento», ammette il sindaco di Farra d’Alpago, Floriano De Pra «ne parlerò con i cacciatori. Ma non ci sarebbe di che sorprendersi o meravigliarsi».
Avere qualche informazione dal Corpo forestale dello Stato è praticamente impossibile: il lupo proprio non esiste. Gianmaria Sommavilla, capo degli agenti forestali della Provincia di Belluno, ammette che i suoi uomini hanno raccolto le più diverse informazioni su questa presenza, senza però essere in grado di certificarla.
«Mancano le prove, ma non me la sento di escludere che il lupo ci sia. Certo» aggiunge Sommavilla «la presenza di una coppia farebbe pensare a un branco. E quando arriva il branco, si sa che il pericolo per gli altri animali è molto più consistente che quello dell’orso. Il lupo, infatti, è un predatore».
Paolo Casagrande, trevigiano, presidente del sindacato Anpa, che è punto di riferimento di numerosi allevatori, conferma che il suo popolo è esasperato. «Prima l’invasione dei cervi, con la necessità di recintare i pascoli, poi l’orso con le predazioni di pecore e perfino asini, adesso il lupo: la vita in Cansiglio si fa davvero pesante. Se poi aggiungiamo il bolo ruminale, la pazienza si traduce addirittura in collera»
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