Coppie di fatto riconosciute e garantite
BELLUNO. Da sabato entrerà in vigore il nuovo regolamento comunale per il riconoscimento e la garanzie delle famiglie di fatto, che prevede anche il rilascio del cosiddetto attestato di famiglia anagrafica basata sul vincolo affettivo.
Il regolamento approvato nel febbraio scorso, recependo una delibera consiliare di iniziativa popolare, prevede che il Comune “tramite singoli atti e disposizioni degli assessorati e degli uffici competenti, tuteli e sostenga le coppie di fatto, per superare situazioni di discriminazione, favorire le pari opportunità, l’integrazione e lo sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”.
L’amministrazione, tramite questo atto approvato dal consiglio comunale, “riconosce parità dell’erogazione dei propri servizi alle famiglie non fondate sul matrimonio, formate da persone dello stesso sesso o di differente, in diversi ambiti tra cui il diritto alla casa, i servizi sociali, lo sport e tempo libero, la scuola e i servizi educativi, i diritti e la partecipazione, la mobilità e i trasporti e anche nell’ambito delle iniziative relative a giovani, genitori e anziani”. E proprio tra i servizi offerti alle coppie di fatto, il sindaco, tramite l’ufficio anagrafe, da sabato, sarà in grado di rilasciare l’attestato di famiglia anagrafica basata sul vincolo affettivo.
Il documento come precisa i Massaro nella sua ordinanza, verrà rilasciato su richiesta degli interessati. «All’atto della richiesta di costituzione o mutamento della nuova famiglia anagrafica, gli uffici dovranno raccogliere oltre ai dati delle persone anche i motivi per cui viene richiesto», dice Massaro, che aggiunge: «Nel caso di coabitazione per vincoli affettivi, la richiesta dovrà essere sottoscritta da entrambi gli interessati alla presenza dell’ufficiale d’anagrafe. Ma se serve un documento per certificare la coppia di fatto, quest’ultima dovrà altrettanto comunicare la decadenza della famiglia di fatto».
«Questo è un primo passo verso quello che auspichiamo essere un percorso per il riconoscimento dei diritti anche per chi non è sposato, o per chi uomo o donna, ma anche di sesso uguale convive insieme», precisa l’assessore alla famiglia, Valentina Tomasi. «Con questo regolamento non vengono riconosciuti ad esempio il diritto dell’assistenza sanitaria o al subentro nell’eredità, ma dal punto di vista comunale ammettiamo che queste persone sono per noi un nucleo familiare e come tale hanno i diritti-doveri di tutti gli altri, come ad esempio partecipare alle gare per la casa per accedere a determinati servizi. E in più specifica il rapporto che intercorre tra le due persone che vivono insieme». (p.d.a.)
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