Coppie di fatto, via al riconoscimento
BELLUNO. La Casa dei Beni Comuni, laboratorio cittadino fondato l’anno scorso, ha presentato il progetto “Rovesci e Diritti”, un percorso che vuole portare alla riflessione, al dibattito, al confronto per giungere al riconoscimento delle coppie di fatto in relazione alla sua valenza culturale e legislativa, anche nel nostro territorio.
Lo spunto è dato dalla pièce che ieri sera è andata in scena al Teatro Comunale e che sarà in replica questa sera, “Gaya, attenzione fragile”, un testo scritto da un uomo che affida ad una giovane donna i sentimenti, il disagio, la fragilità nel vedersi diversa dal sentire comune e, nello stesso tempo, esprime l’esigenza di essere amata, ovvero più che un’esigenza, un diritto, quel diritto sui cui la Casa dei Beni Comuni invita a riflettere e a discutere per arrivare ad una reale conquista sociale.
«Quale miglior linguaggio di quello del teatro per affrontare un argomento così delicato»? ha commentato Lorenzo Bogo, ed ha aggiunto: «Si può fare politica anche fuori dai sistemi consueti e convenzionali».
Valentina Reolon, nel presentare il progetto, ha sottolineato l’importanza di trattare a Belluno un tema di cui si parla poco, l’omosessualità, e di creare una cultura allargata e approfondita che investa in particolare i giovani, che spesso rappresentano la parte più debole e più colpita da pregiudizi ingiustificati.
«Il messaggio che viene dal monologo teatrale - ha detto Guido Mattera - ci parla di “sentimento” e noi vogliamo sottolinearne la correlazione con il “diritto”: “sentimento e diritto”, due parole quanto mai trasversali che dentro una comunità ne sono l’anima, l’incoraggiamento e l’esortazione».
Partendo da fatti concreti, ha affermato che nella nostra provincia ci sono Comuni che già si stanno occupando delle unioni legali delle coppie di fatto, anche se con modi e risultati limitati, allargando poi lo sguardo all’Europa dove Francia e Inghilterra hanno approvato la legge tanto dibattuta in Italia, anche nei recenti proclami politici.
«Non si può rimandare la soluzione alla legge nazionale – ha aggiunto Bogo- l’argomento è dibattuto da ormai troppi anni, si deve ricorrere a norme immediatamente fattibili che riguardano il territorio, quindi lo scopo del nostro progetto è anche quello di studiarle assieme ai legislatori locali e condividere con le istituzioni di Comune e Provincia, la possibilità di applicarle, queste norme».
La necessità di dover far leva su leggi locali suscita quanto meno una riflessione su quello che è l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana che già dal 1948 garantisce l’uguaglianza e la dignità di tutti i cittadini sotto ogni punto di vista e sollecita lo Stato a rimuovere gli ostacoli che impediscano tale uguaglianza.
Dopo la visione di “Gaya, attenzione fragile”, il programma “Rovesci e Diritti” organizza un primo incontro il 9 marzo alle 15,30 nell’Aula Magna dell’Istituto Iti Segato, in piazza Piloni, in collaborazione con il Circolo Tondelli di Bassano che ha già intrapreso, nella sua città, una campagna per il riconoscimento delle coppie conviventi.
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