Corazzin, la procura indaga sulla morte di un’altra ragazza
CORTINA. Due ragazze, la stessa età, gli stessi amici. La friulana Rossella Corazzin scomparve a Tai di Cadore il 21 agosto 1975 e, secondo il racconto di Izzo, morì a Villa Narducci, sul lago Trasimeno, dopo settimane di prigionia con sevizie e violenze sessuali. Sempre a metà degli anni Settanta, nel letto del torrente Boite fu trovato il corpo senza vita dell’ampezzana Rossella Mutschlechner. Le due giovani donne avevano 17 anni e probabilmente frequentavano una compagnia formata da ragazzi della Roma bene, che passavano le vacanze a Cortina. Che tra questi ci possano essere anche Gianni Guido e Andrea Ghira, i due pariolini legati al “mostro del Circeo” Angelo Izzo e collocati da quest’ultimo sia in Cadore che in Umbria?
La procura della Repubblica di Belluno cercherà di capire se ci possa essere un collegamento tra i due casi, dopo che nei giorni scorsi il procuratore Paolo Luca ha ricevuto la visita di Silvano Gosetti, maresciallo dei carabinieri in pensione da qualche anno, che all’epoca indagò a lungo sulla scomparsa della ragazza di San Vito al Tagliamento, su delega dell’allora pubblico ministero Raffaele Massaro: «Ho letto molte cose, in questi giorni, successive alle rivelazioni di Izzo sulla vicenda di Corazzin», spiega Gosetti, «mi è venuto in mente che, nello stesso periodo, trovammo la salma di Mutschlechner, sul Boite. Il medico legale ravvisò delle abrasioni superficiali sul corpo, che non ci aiutarono a capire se la ragazza si fosse tolta la vita oppure fosse rimasta vittima di una disgrazia».
Quello che si può sostenere è che «frequentava una banda di amici, che arrivava da Roma. Ragazzi, che giravano con molti soldi in tasca e facevano parte dell’alta borghesia capitolina. Aveva anche lei 17 anni, viveva in paese e affrontava i problemi che hanno un po’ tutti gli adolescenti, Non sono in grado di dire i nomi di queste persone, perché dovrei andare a rivedermeli negli atti dell’epoca, ma ho ritenuto di dover ricordare i fatti al procuratore Luca, che a questo punto farà tutte le valutazioni che riterrà necessarie».
Le due donne si chiamavano alla stessa maniera, avevano la stessa età e può darsi che avessero anche degli amici pericolosi in comune. La famiglia Corazzin non avrà pace fino a quando non potrà sapere dove è stata sepolto il corpo della ragazza, dopo che la procura della Repubblica di Perugia ha archiviato. La famiglia Mutschlechner quasi certamente non sapeva niente di questo retroscena e, nelle prossime ore, si farà sentire anche con gli uffici giudiziari bellunesi. A distanza di 43 anni dai fatti, peraltro, tutti i reati non possono che essere prescritti, tranne l’omicidio, che nel caso di Corazzin è di competenza di Perugia.
Gianni Guido ha già fatto sapere di non entrarci nulla con il rapimento, le violenze e l’uccisione di quest’ultima, comunque ha scontato interamente la pena ed è tornato in libertà. Andrea Ghira è sempre stato latitante, prima di arruolarsi nella Legione straniera spagnola e morire di overdose. Angelo Izzo sta scontando due ergastoli, anche per l’omicidio di moglie e figlia di un compagno di cella.
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