Cordele, lavori per la chiusura

Di tutte le criticità della discarica si parlerà stasera in commissione urbanistica

BELLUNO. La discarica di Cordele 2 è in disuso da dieci anni. Ma non è ancora formalmente chiusa. Servono alcuni lavori, che deve effettuare il Comune in quanto proprietario della discarica, e manca soprattutto il piano economico-finanziario che la Provincia, autorità d'ambito in materia di rifiuti, chiede da anni. Il Comune ne aveva presentato uno, diversi anni fa, la Provincia non lo accettò e l'entrata in vigore del decreto 36, che ha ampliato il post mortem da 15 a 30 anni ha paralizzato l'intera procedura. Che si trascina, dunque, da un decennio.

Ma è in via di risoluzione: il Comune ha cominciato a fare alcuni dei lavori necessari, come la sostituzione dei piezometri (dispositivi che permettono di effettuare le analisi all’interno della discarica). La copertura, invece, è già stata eseguita.

Solo una volta che il Comune avrà terminato gli interventi, e che questi saranno stati certificati, la Provincia sbloccherà il fondo che è stato costituito negli anni per la gestione del post mortem. Fondo che è stato alimentato dai cittadini, attraverso le bollette (una quota della tariffa serviva proprio per questo scopo). Si tratta di circa due milioni di euro.

Della discarica di Cordele si parlerà questa sera, in commissione urbanistica a Palazzo Rosso. I problemi da affrontare sono molti. Anche la gestione del percolato, per esempio, è molto costosa (fra i trecento e i quattrocento mila euro all'anno). Il Comune ha pensato ad un depuratore, da costruire in zona, per ridurre questa spesa. Del progetto si occuperà Bellunum, la società che gestisce i rifiuti in città, compreso l'ecocentro che è stato allestito proprio a Cordele.

Per quanto riguarda la chiusura di Cordele 2, invece, fra Comune e Provincia è in corso un dialogo da tempo. La questione non è semplice, come spiega anche il consigliere provinciale delegato all'ambiente e ai rifiuti Stefano Deon: «Il Comune deve produrre della documentazione alla Provincia, solo così si potrà chiudere la discarica formalmente».

Palazzo Rosso ci sta lavorando. «Si avvia a conclusione un problema vecchio di quindici anni», ribadisce con orgoglio il sindaco Massaro.

A complicare la partita, però, è il decreto legge 36, uscito poco tempo prima che Cordele 2 non venisse più utilizzata come deposito per i rifiuti. Quel decreto ha ampliato il post mortem da quindici a trent'anni. Il che significherebbe quindici anni in più di spese per il Comune.

Si tratta di capire, da parte della Provincia, quanto debba durare il post mortem a Cordele. Tutti argomenti sui quali si confronteranno i consiglieri della secondo commissione comunale questa sera a Palazzo Rosso. (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi