Corona contro il cartello Vajont: «Ha sapore turistico: va rimosso»
LONGARONE. Un cartello turistico su sfondo marrone con la scritta “Vajont”: è questo l’oggetto del contendere di una polemica che rischia di creare un caso diplomatico tra i Comuni legati all’omonima tragedia del 9 ottobre 1963.
A piazzare l’insegna lungo la strada che da Codissago sale sino a Erto e Casso è stato il Comune di Longarone.
L’iniziativa è stata portata a termine la scorsa settimana in occasione dell’anniversario della sciagura ma ha già sollevato numerose polemiche tra i superstiti e non solo. A livello di toponomastica lungo quel tratto di carreggiata sorgevano alcune case chiamate Vajont e spazzate via dall’onda.
Ma due cartelli turistici, uno di inizio e uno di fine, installati proprio all’altezza del punto in cui si intravvede la diga è stato letto come una provocazione dai sopravvissuti.
Il pericolo di creare confusione nei visitatori è infatti elevato e c’è chi potrebbe arrivare sino ai piedi della diga e tornare indietro, senza materialmente risalire al lago di Erto e Casso. Del resto poco prima dell’abitato di Codissago si incontra l’indicazione di “fine Vajont”.
«Si gioca su un’ambiguità che non fa bene, quel cartello va rimosso», ha tuonato senza mezzi termini l’artista ertano Mauro Corona. «Il Vajont, geograficamente parlando, è a Erto e Casso. Poi c’è il Comune di Vajont, alle porte di Maniago. Davvero non mi è piaciuta questa trovata, che ha un sapore puramente turistico, a 52 anni dalla tragedia».
Alcuni superstiti hanno rincarato la dose e, dopo essersi rivolti alla giornalista milanese Lucia Vastano, stanno pensando di chiamare sul posto i media nazionali.
«Un’altra divisione sui morti, un altro modo per richiamare visitatori al “circo Vajont” e trascinarli per la giacchetta», si legge sui social network dedicati alla catastrofe.
Giorni fa alla chiesetta del Colomber, ai piedi della frana, è stato inaugurato un pannello informativo in italiano e in inglese con la storia del sito. Fosse successo anche a Codissago, l’iniziativa sarebbe stata salutata con favore, trattandosi di un qualcosa di storico. Ma il tabellone di inizio e fine Vajont così come è stato installato proprio non va giù.
Il sindaco di Erto e Casso, Luciano Pezzin, per il momento non interviene ma ammette che nelle ultime ore sono stati molti i concittadini e non solo che si sono rivolti al municipio per segnalare l’accaduto.
Anche a Vajont il primo cittadino Felice Manarin non prende posizione ma anche qui alcuni si sono accorti del cartello durante le recenti cerimonie dell’anniversario. È probabile quindi un prossimo incontro con il collega di Longarone, Roberto Padrin, per trovare una soluzione che risolva definitivamente questa empasse.
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