Corona: «Datevi una calmata tutta colpa della corsa all'oro»

«Dobbiamo abituare i figli a non vivere per il denaro»
ERTO. La farfalla che batte le ali in Asia provoca uragani in America. La natura del pianeta è così, un tutto che si tiene. Cosa volete? Tutto, e anche di più. Quando? Subito, e anche prima. Lo dicevano i giovani contestatori apocalittici del ’68. Oggi quella filosofia ha vinto. Parola di Mauro Corona. «Una volta si facevano le case con muri da 60 centimetri per tenere dentro il caldo. Oggi niente ci basta più. La salvaguardia della natura è inversamente proporzionale alla quantità di soldi che vuole la gente».


E allora?

«Allora dobbiamo abituare i nostri figli a non vivere per i soldi».


Facile a dirsi.

«Difficile, ma è così. Però questa distruzione nasce proprio da qui. C’è meno religione. Se il paradiso non c’è, la conseguenza è diretta: morto io morti tutti. Voglio spendere e divertirmi, qui e subito».


Non vorrà mica dire che se non nevica è colpa della perdita del sacro?

«E’ così. La mancanza di fede porta al nichilismo. E non si pensa più a chi verrà dopo di noi. “Non ci sono più le stagioni” è dire una cosa banale ma reale. Tutto cambia, non solo le stagioni, in questa corsa pazza a cercare una felicità che non troviamo dentro di noi. La si cerca in un oggetto. E per produrre oggetti si sfrutta la natura. Vogliamo avere tutto. Dal pelapatate al girapolenta. Per produrre oggetti si scombina l’ossigeno e l’armonia minerale del pianeta. Da qui il clima sconvolto, il buco dell’ozono. Tra cento anni noi non ci saremo più, ma è davvero triste sapere che i nostri pronipoti si troveranno con una natura in disfacimento».


Mauro Corona è credente?

«Io credo. Ma la mia non è una fede bigotta. La natura ho sempre cercato di rispettarla. La mancanza di fede è un problema. Dostojevskij diceva: senza Dio tutto diventa possibile».


La fede, dice lei, porta la coscienza. Forse succede anche senza fede.

«Se la gente avesse coscienza, non ci sarebbe nemmeno bisogno di un’ordinanza del sindaco per le targhe alterne».


A proposito di ordinanze, ha sentito che in Inghilterra il ministro ha detto agli agricoltori che devono provvedere entro il 2008 a eliminare le flatulenze delle vacche, responsabili, dice, dell’effetto serra per il 7 per cento?

«Spacconate. Bastian contrari. Devono trovare per forza lo scempio dove c’è la natura. Negano la natura. Ma come si fa? E’ una logica abnorme, sono come quelli che negano l’olocausto».


Ritorniamo alla farfalla dell’Asia.

«C’è una questione di collaborazione mondiale...»


Traduco. Positivo: bisogna mettersi insieme. Negativo: il problema è così mondiale che noi singoli ci sentiamo impotenti... E’ così?

«I segnali di allarme si ripetono. Alluvioni disastrose. Ghiacciai che si squagliano. Sull’Adamello non c’è più il ghiacciaio. E così in Marmolada. Tutto perché l’imperativo è far soldi. I soldi sono diventati un dio. Se non nevica, si fa la neve artificiale».


Per la verità, la chiamano programmata.

«La chiamino come vogliono, ma è veramente una cosa inutile investire milioni in cannoni e in acqua per far la neve. Il problema del futuro prossimo è l’acqua nel mondo».


Neve fa rima con acqua. Se non nevica, la si fa dall’acqua. Magari dall’acqua potabile.

«L’acqua va tutelata, non privatizzata. Deve essere libera. Sarà questo il problema dei prossimi dieci anni. L’acqua, non il petrolio».


Molti presentano ricette per guarire il mondo.

«Fanno solo bla bla. Nessuno finora ha cercato un’alternativa reale al problema dell’energia. Dico energia pulita. Potrebbero benissimo costruire auto che vanno ad acqua. La medicina naturale è capace di fare miracoli, ma nessuno la vuole. Perché cambierebbe tutto. Non venderebbero più auto a benzina e medicine sintetiche».


Colpa dell’effetto serra.

«Comincia a preoccupare la primavera in gennaio, e magari la neve in aprile. Giù nella bassa è ormai fiorito tutto, ci sono le gemme. E tutto questo dipende dall’atmosfera inquinata. Li vedi gli aerei, non consumano mica come delle Panda. Alla fine, andando avanti così, ci troveremo noi stessi oggetti dominati dagli oggetti. Non si impara più neanche ad accendere il fuoco: se dovesse venire un gran freddo, come farà la gente? Moriranno tutti di freddo perché non sanno più neanche accendere un fuoco. Siamo ormai finiti sottovuoto spinto».


E’ il sistema che non va?

«E’ l’etica del non far niente se il fare qualcosa non ti fa guadagnare un gruzzolo più grosso. Questo sistema per funzionare ha bisogno di una quantità sempre maggiore di macchinari. Poi tutto va in cielo e rompe gli equilibri».


Fa scandalo la mancanza di neve.

«Sono sicuro che la neve arriverà fuori stagione. A marzo ci sarà un metro e mezzo di neve. Scommetto tutte le sculture che ho in casa che sarà così. Ma la gente non ha mai pensato a una carestia di neve. Non ha mai pensato che ci si può divertire anche senza neve. Sono tutti disperati, gli sciatori. Ma soprattutto chi si arricchisce con gli impianti. Se sono uno sciatore e non viene la neve, pazienza. Ma inventati qualcos’altro! Siamo in un mondo di furbetti, sempre all’opera: pensate che c’è chi fa i jeans e ce li vende già rotti. Una follia».

(t.s.)

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