Corriere affollate ma i numeri dicono che lo spazio c’è
BELLUNO. Corriere sovraffollate? I numeri dicono un’altra cosa. Dopo l’episodio di sabato scorso, quando lungo la tratta Belluno - Longarone era esploso un vetro in un autobus troppo pieno di studenti, alcune mamme preoccupate per le condizioni di sicurezza dei loro figli hanno chiesto un incontro al direttore di Dolomitibus. L’obiettivo era quello di presentare un problema che va avanti da troppi mesi: quello del sovraffollamento.
«Le corriere si riempiono già in stazione, poi lungo il tragitto salgono altri ragazzi e ci sono situazioni in cui le porte dei mezzi faticano perfino a chiudersi», hanno spiegato. Pazienza il fatto che i ragazzi viaggino in piedi. Quello che preoccupa sono le condizioni di sicurezza: «In caso di frenata del mezzo si rischia che i ragazzi cadano l’uno addosso all’altro, oppure contro i vetri, com’è successo sabato scorso», hanno ricordato le mamme.
Ma Dolomitibus ha mostrato i numeri. Perché i ragazzi vengono “contati” quando salgono sui mezzi, visto che la normativa è molto precisa e stringente e non consente di far salire a bordo più persone rispetto a quelle per cui il mezzo è omologato (fra posti a sedere e in piedi). «L’autobus in cui è esploso il vetro aveva una capienza di 102 persone e a bordo ce n’erano 86», ha spiegato il direttore di Dolomitibus Piero Da Rolt. «A volte l’affollamento è una questione di percezione», ha aggiunto il presidente della società, Giuseppe Pat. O anche, è stato detto, di “cattive abitudini”: i ragazzi tendono ad ammassarsi vicino alle porte, o nella parte posteriore dei mezzi. Oppure tengono sulle spalle lo zaino, il che riduce lo spazio a disposizione per altri studenti. Altre volte ancora, in alcune zone della provincia, capita che gli studenti non salgano sui primi mezzi in arrivo (perché sembrano già pieni) e aspettino i successivi, che devono quindi raccogliere molte più persone.
Dolomitibus ha mostrato i dati dei monitoraggi dai quali emerge che nei mezzi vengono occupati (complessivamente) l’80% dei posti effettivamente a disposizione. «E finché i numeri di capienza dei mezzi vengono rispettati, nessuno ci autorizzerà mai a mettere un mezzo in più lungo certe tratte», ha concluso Giuseppe Pat.
È dunque caduta nel vuoto la richiesta delle mamme di aumentare gli autobus nelle ore di punta. «Ringraziamo Dolomitibus per la disponibilità all’incontro, ma restano ancora delle criticità che ci riserviamo di verificare. Li vediamo i nostri figli sulle corriere, li sentiamo parlare e ci sono dei giorni in cui su quei mezzi viaggiano veramente schiacciati come sardine». (a.f.)
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