Corsa all’olio di semi, vendite razionate anche in provincia di Belluno

Approvvigionamenti industriali a rischio, alcuni supermercati limitano l’acquisto a due confezioni a famiglia

mega olio di semi
mega olio di semi

BELLUNO. Guerra in Ucraina, prime conseguenze sui supermercati: l’olio di semi inizia a scarseggiare a causa di fenomeni di accaparramento. Tanto che, come verificatosi nei primi mesi della pandemia, spuntano già cartelli emblematici: il gruppo Unicomm (tra gli altri Famila, Emisfero e Mega) ad esempio, avvisa che «è consentito l’acquisto massimo di due bottiglie di olio di semi per ciascun cliente».

Porti chiusi e ritardi

Ucraina e Russia sono infatti fra i maggiori produttori al mondo dell’olio di semi al grezzo, la chiusura dei porti sul Mar Nero ha paralizzato gli scambi internazionali. Conseguenza immediata è che i grossisti cominciano già a lamentare cali e ritardi nelle consegne: a pagarne le conseguenze per prima è l’industria alimentare, che utilizza l’olio di semi nell’ambito dolciario e non solo; a cascata, il problema potrebbe presto aggravarsi nei supermercati. Da Odessa e Mariupol partivano tonnellate di olio di girasole destinate all’Europa. Prodotti al grezzo che poi in Italia vengono raffinati o impiegati per la realizzazione di altri alimenti, come biscotti o patatine in sacchetto.

Le catene

Così dalle maggiori catene di ipermercati filtrano già le prime notizie sulle difficoltà di approvvigionamento dei fornitori. Dall’Alì, ad esempio, fanno sapere che «i grossisti accusano i primi cali nelle forniture, visto che Ucraina e Russia hanno sempre rappresentano importanti centri di raccolta». Il problema per ora tocca marginalmente i supermercati, ma è chiaro che la complicata congiuntura internazionale è seguita con particolare apprensione. Conferme sull’argomento arrivano dal gruppo Unicomm: «Sappiamo che la guerra ha determinato seri problemi nella logistica, grossisti evidenziano già carenze negli arrivi dell’olio di semi. Un problema che toccherà l’industria alimentare. Non emergono, al momento, problemi nelle scorte ai supermercati. Ora, però, sono esposti i prodotti arrivati nelle settimane scorse, bisognerà vedere come andrà in prospettiva». Il gruppo Kanguro non ha problemi di scorte, ha fatto da poco un carico importante. Ma racconta di previsioni non serene per i prodotti correlati, come la maionese.

Cartelli “Preventivi”

«Al fine di evitare accaparramenti e quindi consentirne a tutti l’acquisto, si comunica che è consentito l’acquisto massimo di due bottiglie per ogni cliente», dice il cartello di Unicomm. A scopo preventivo, spiegano: «Non c’è un pericolo di mancanza di scorte. Le ultime voci sull’olio di semi, però, potrebbero alimentare fenomeni di accaparramento. Cartelli simili erano apparsi pure a inizio pandemia». —

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