Corse in bici sui passi, le richieste dell'Agordino
LIVINALLONGO. Sono ben 51 gli eventi sportivi che si svolgono quest’anno in provincia e che richiedono la chiusura di strade. Soprattutto corse ciclistiche e podistiche. Nove si terranno a maggio, 15 a giugno, 7 a luglio, 8 ad agosto, 5 a settembre. Spaziano da Livinallongo e Rocca Pietore alla conca dell’Alpago, da Cortina a Feltre e coinvolgono gran parte dei comuni bellunesi. «Creano disagio, ma proprio per questo», afferma l’assessore provinciale Gianluca Lorenzi, di Cortina, «devono essere trasformate in opportunità».
Come? Ieri se n’è parlato in Provincia, alla presenza di alcuni sindaci e assessori, ma soprattutto degli organizzatori dei vari eventi, nonché dei rappresentanti di Prefettura e Anas. L’autorizzazione, di solito, arriva dalla Prefettura, che solo di fronte a un no dei sindaci, o in presenza di motivi gravi di ordine pubblico, può evitare il benestare. Quindi – ha detto Lorenzi – bisogna fare di necessità virtù. «Si tratta, ad esempio, di promuovere manifestazioni che prevedano qualche giorno di residenza, in modo che il partecipante conosca il territorio, risiedendovi per qualche ora in modo da apprezzarne le peculiarità».
È quanto stanno cercando di fare i sindaci dell’Agordino, a cominciare da Leandro Grones di Livinallongo, che ha addirittura promosso sui passi il “Dolomites Bike Day”, in programma il 17 giugno; l’anno scorso era in calendario lo stesso giorno del Corpus Domini, con non poche polemiche sulla sospensione della tradizionale processione. «Il cicloturismo», spiega Grones, «è in forte espansione e abbiamo riscontrato che le presenze si moltiplicano nell’imminenza di particolari corse. Quindi, chiudere le strade per qualche ora è un sacrificio che ha una sua compensazione».
Alla riunione di ieri, gli organizzatori si sono sentiti raccomandare di non eccedere con gli appuntamenti, perché già quelli di oggi sono eccessivi. Ecco perché i sindaci di Livinallongo e Rocca Pietore hanno detto di no a una corsa a settembre che risultava solo una tappa di trasferimento, senza nessuna ricaduta sul territorio. «La riunione è stata positiva e costruttiva», riconosce Grones. «Si è convenuto, tra l’altro, di istituire un tavolo tecnico in seno alla Dmo che si occupi di cicloturismo in quanto tema strategico in ottica anche turistica per tutto il territorio bellunese. I comuni di confine hanno investito risorse ingenti pari a 33 milioni di euro per il potenziamento e completamento delle piste ciclabili, creando di fatto una rete tra le Dolomiti unica al mondo che si snoda tra il Feltrino, la Valbelluna, il Cadore, la Valboite e la Val d’Ansiei, che è parte integrante della Venezia-Monaco e dalla quale si snodano suggestivi percorsi per le mountain bike».
Grones ricorda ancora che si è convenuto che gli organizzatori pianifichino gli eventi coinvolgendo fin dall’inizio le realtà locali. «Da parte mia ok a Hero, Maratona, Sellaronda e Dolomites Bike Day», conclude il sindaco.
Francesco Dal Mas
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