Corteo colorato grazie all’impegno del Bard
Il Movimento ha portato striscioni e coccarde: «Dimostriamo a Venezia e a Roma che Belluno c’è»
BELLUNO. Il valore di una comunità. Laboriosa, unita, silenziosa ma non silente. Si sta spendendo moltissimo, il Bard, per promuovere i referendum per l’autonomia del 22 ottobre. Il Movimento ieri è sceso in piazza colorando il corteo dei sindaci e rendendolo vivo. Nessuno aveva pensato a qualche striscione, ma per fortuna c’erano quelli delle vallate bardiane, a testimoniare con forza la loro presenza. “Salviamo la Provincia di Belluno” non poteva che stare alla testa della sfilata.
I rappresentanti del Movimento sono arrivati presto in piazza dei Martiri. Hanno scaricato i cartelli e iniziato a distribuire le coccarde blu, realizzate a mano, una per una, dalle donne della montagna bellunese. Sono mille. Ricordano la manifestazione del 2012, la grande mobilitazione fatta per salvare la Provincia dalla soppressione. E poi le coccarde tricolori, anche quelle fatte a mano, con pazienza ma anche con l’entusiasmo di chi si spende per una causa in cui crede. Il Bard ieri ha animato il corteo e trovato anche una soluzione per la questione dell’utilizzo della fascia: ha comprato un rotolo di cartapesta tricolore e ne ha creato delle fasce. Ogni mobilitazione richiede un po’ di ingegno.
«In un’occasione come questa pare inopportuno il richiamo ad un aspetto formale come quello dell’utilizzo della fascia per i sindaci», ha spiegato Diego Cason nei minuti precedenti l’inizio della sfilata. «Ricordo che questa provincia ha celebrato numerosi referendum che attendono da anni una risposta da parte dello Stato. Di fronte a questa inerzia si è deciso di indire un referendum per portare alla ribalta il fatto che qui ci sono dei problemi, e che non c’è un tempo infinito per risolverli».
«Ormai questo referendum è stato indetto, piaccia o non piaccia», ha aggiunto la presidente del Bard Alessandra Buzzo. «Abbiamo l’occasione per dimostrare a Venezia e a Roma che Belluno c’è, per questo è necessario che tutti vadano a votare». Com’è necessario che la Provincia torni ad essere un ente elettivo di primo livello, ha aggiunto Andrea Bona. «La legge Delrio è incostituzionale, visto che si basava sull’applicazione delle riforme che sono state bocciate dai cittadini. Un anno fa. Siamo in gravissimo ritardo: il Prefetto si attivi affinché vengano convocate al più presto le elezioni per la Provincia di Belluno».
(a.f.)
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