Cortina al cinema: tutti i set dei film

In un libro le pellicole più famose dei tempi d'oro girate nella località ampezzana
CORTINA. Fra chi oggi ha dai quarant'anni in su, quasi certamente l'associazione di idee fra "set cinematografico" e "Cortina d'Ampezzo" porta in automatico alla mente Alberto Sordi, ruspante edicolante romano in vacanza (quasi "miracolosa") a Cortina, che ciurlando nel manico sui disguidi generati dalle valigie avute in prestito, è scambiato per il conte Max, "Maxorsinivaraldo" detto tutto di fila, alla Sordi, e vive giornate da esponente del jet set anni Cinquanta.


Ma Cortina in versione set cinematografico è stata anche molto altro, e ora un bel volume edito da Electa e presentato recentemente, ça va sans dire, nella Regina delle Dolomiti, lo celebra. Il libro «Set in Cortina», a cura di Ludovica Damiani, con introduzione di Paolo Mereghetti e con una conversazione con Rolly Marchi, uomo di montagna ma soprattutto testimone vivente degli ultimi sessant'anni di vita cortinese, poggia evidentemente anche su molte foto d'epoca, ripercorrendo in immagini ufficiali e in retroscena i film più celebri e significativi girati a Cortina d'Ampezzo e nei suoi dintorni.


Qui non si tratta, però, di ripercorrere con un pizzico di nostalgia tempi d'oro che sembrano lontanissimi, non si vuole rivivere un'epoca d'oro con la sensazione che certe realtà siano solo del passato, no: questo è un viaggio che pone le fondamenta per nuove, future "comparsate", nel senso più nobile del termine cinematografico, di Cortina come set, più che come ritrovo del jet set. Perchè la Regina delle Dolomiti, simbolo di eleganza e vero e proprio mito nell'immaginario collettivo, fin dagli anni '20 è stata un set cinematografico straordinario e lo è ancora oggi. Le sue montagne di scenografica bellezza, dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco, sono state protagoniste e sfondo ideale di pellicole italiane e internazionali.


Da Erich von Stroheim, che decise di ambientare proprio a Cortina il suo primo film, a Luis Trenker, da Vittorio De Sica a Blake Edwards, da Jean-Jacques Annaud a Ermanno Olmi, tanti sono i cineasti che hanno voluto girare le loro storie e i loro racconti in quei luoghi pieni di magia.


Senza dimenticare, e senza fare troppo quelli con la puzza sotto il naso, i passaggi di Fantozzi, ovvero quel Paolo Villaggio che da sempre a Cortina è di casa (e ha casa, a Verocai), o dei fratelli Vanzina, che di fatto con il primo "Vacanze di Natale" hanno concretamente sfornato in territorio ampezzano quello che poi è diventato il dolce preferito delle italiche e spensierate feste natalizie, il cinepanettone.

Introdotto dalla firma autorevole di Paolo Mereghetti, che non risparmia qualche critica all'uso di Cortina per propagare un'umanità italica caciarona in trasferta (vedi film dei Vanzina), frutto di un'accurata ricerca iconografica attraverso archivi nazionali e internazionali, cineteche, case di produzione, collezioni private e archivi di fotografi professionisti, il percorso per immagini passa dai set del cinema muto, come "Il gigante delle Dolomiti" recentemente restaurato dalla Cineteca Italiana, a quelli spettacolari di "Cliffhanger" con Sylvester Stallone; da film di guerra come "Montagne in fiamme" alla poesia di "Ladyhawke".


Tutto sviluppato in una ricca galleria fotografica con ritratti inediti, fuori scena, dietro le quinte che mostrano anche quella vera e propria impresa straordinaria compiuta a volte nel portare troupe, costumi, attrezzature e macchine da presa sulle nevi e lungo spettacolari pendii.


Accompagnano le immagini di quaranta film, aneddoti, notizie, curiosità, citazioni critiche ma soprattutto brevi racconti di registi, attori, direttori della fotografia, scenografi, costumisti, direttori di produzione e testimonianze di membri della troupe, che hanno lavorato sui set montani più incredibili.

Non tutti sono a conoscenza, ad esempio, del fatto che Sergio Corbucci girava i suoi western sulle montagne di Cortina, che "Agente 007 - Solo per i tuoi occhi" sfruttò gli impianti sportivi realizzati per le Olimpiadi del 1956 e che "Vacanze di Natale" di Carlo Vanzina fu invece girato in autunno con neve finta dappertutto.

Non mancano, infine, le interviste fatte da Ludovica Damiani a protagonisti e personaggi del panorama cinematografico italiano e internazionale, fra cui Claudio Amendola, Jean-Jacques Annaud, Mara Blasetti, Giacomo Campiotti, Paolo Caneppele, Nori Corbucci, Manuel De Sica, Pino Donaggio, Laura Fattori, Matthias Fanck, Ennio Guarnieri, Enrico Lucherini, Maurizio Millenotti, Vittorio Storaro, Carlo ed Enrico Vanzina, Paolo Villaggio.

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