Cortina: «Alberghi aperti all’Immacolata»

Alverà: «Siamo fiduciosi, ma dipenderà molto dal colore delle regioni». In Agordino Sergio Pra dà l’ordine di fare la neve

CORTINA

Tanti alberghi di Cortina sono all’opera per aprire in occasione del ponte lungo di sant’Ambrogio e dell’Immacolata. Contano, infatti, su rassicuranti prenotazioni.

«Noi siamo fiduciosi, però – avverte Roberta Alverà, presidente dell’Associazione Albergatori – dobbiamo vedere il “colore” delle regioni. Oggi come oggi, infatti, possiamo ricevere villeggianti solo dal Veneto e dal Lazio, non so quanti dalla Sardegna».

La maggior parte degli albergatori aspetta Natale e, quindi, le piste da sci innevate.

«Pensiamo che anche qui a Cortina le piste siano pronte intorno al 20 dicembre – insiste Alverà – ma se siamo nelle condizioni di farlo, noi albergatori vorremmo anticipare, per dare una risposta alla nostra affezionata clientela».

La situazione, sulla montagna dolomitica, è a macchia di leopardo. La maggior parte degli albergatori si prepara per Natale, quando, intorno al 20 – così si spera – apriranno anche gli impianti.

Ma lo Sport Hotel di Padola, in Comelico, fa un passo avanti. Aprirà il 5, potendo contare su alcune prenotazioni.

«Ci auguriamo che siano pronti gli impianti da sci –interviene Davide Zandonella Necca, referente di Confcommercio – altrimenti possiamo proporre una straordinaria alternativa: la valle delle ciaspole, lo sport che quest’inverno andrà per la maggiore».

Ad Auronzo e in val d’Ansiei, come pure a Misurina, gli operatori dell’accoglienza si stanno riposando, dopo un’estate di positivi recuperi.

«Ci stavamo preparando, con fiducia, a festività di soddisfazione, ma le prenotazioni che avevamo sono state disdette - ammette Andrea De Filippo, titolare dell’albergo Juventus di Auronzo - in queste condizioni è impensabile aprire per il ponte dei primi di dicembre. Speriamo che la pandemia non ci riservi brutte sorprese proprio sotto le feste».

De Filippo racconta che tra i colleghi si scambiano impressioni amare, in questi giorni.

«Conclusioni amare perché siamo appesi al telefono… che si ostina a non squillare».

Sergio Pra, di una fra le più storiche famiglie di albergatori, dall’altra parte della montagna, ad Alleghe, va in controtendenza. Aveva programmato di aprire, per il prossimo ponte, uno dei alberghi. Invece niente. Troppe le regioni rosse, ad oggi. E confini bloccati sull’estero. Invece, da presidente di Alleghe Funivie, ha dato ordine, dalla prossima settimana, quando arriveranno le temperature giuste, di fabbricare la neve.

«È un dovere farla, dice, perché sono sicuro che prima o poi si scierà e noi dobbiamo essere pronti. Anzi, dirò di più. Se avremo le piste pronte, le linee guida approvate dal Comitato tecnico scientifico e qualche regione rossa arancione in meno, riattiverò anche l’accoglienza. Io voglio essere ottimista».

Puntualmente come suo padre Floriano. Ed amicissimo di Floriano Pra è anche Maurizio De Cassan, con albergo a Malga Ciapela, proprio ai piedi della Marmolada.

«Vuoi vedere che batteremo il virus e che festeggiamo con i nostri ospiti?», si chiede sorridendo. «Floriano ci avrebbe invitato ad essere fiduciosi, in momenti come questo. Purtroppo ci prepariamo ad una delle peggiori stagioni, tuttavia, se non aprirò proprio il 5 dicembre, non aspetterò molto altro tempo. Da metà del prossimo mese sento che siamo in accoglienza».

Una sommessa fiducia che supera anche il monte Padon e scende ad Arabba.

«Sì, scieremo – assicura Leandro Grones, sindaco ed albergatore – la neve la prepareremo, in modo da trovarci pronti ad aprire anche in 24 ore. Ricordo quanto eravamo “sinistri” a maggio e poi abbiamo concluso un’estate di tutto rispetto. Forse, pero, potevamo anticipare la scelta drastica che ha fatto l’Alto Adige. Sono rossi, ma per i primi di dicembre pensano di aprire». —

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