Cortina: cade dal campanile durante i lavori, muore guida alpina
Marco Da Pozzo, 44 anni, esperto alpinista e membro dei famosi "Scoiattoli", era imbragato e assicurato, ma ha sbattuto con violenza contro una sporgenza del campanile di San Filippo e Giacomo, nel centro della località ampezzana. Inutili i soccorsi
CORTINA D'AMPEZZO
. E' morto Marco Da Pozzo, guida alpina di 44 anni, in seguito ai traumi riportati nella caduta avvenuta mentre si trovava sulla cima del campanile di San Filippo a Giacomo, nel centro di Cortina.
Da Pozzo era stato incaricato dalla parrocchia di fare delle piccole riparazioni e di cambiare delle lampadine. La guida era imbragata con dispositivi di sicurezza che ne hanno fermato la caduta, avvenuta per cause in corso di accertamento.
L'urto contro la parete del campanile ne ha comunque provocato la morte per traumi al volto e al torace. Sul posto militari, carabinieri, polizia e vigili del fuoco.
Il parroco: "Tragedia che fa male".
''Sto male. E' una tragedia che fa male'': sono le poche parole del parroco della chiesa di San Giovanni e Giacomo, nel centro di Cortina d'Ampezzo, dopo la morte di Marco Da Pozzo, la guida alpina caduta durante i lavori di manutenzione dell'impianto di illuminazione della guglia del campanile.
Il parroco si è chiuso nel silenzio, dopo aver chiesto con un filo di voce segnato dal dolore di essere lasciato in pace. A Cortina tutti cercano risposte ai perché di una tragedia che appare assurda, visto che Da Pozzo era dotato di tutti i sistemi di sicurezza.
Ma diventa sempre più certa la ricostruzione che vuole la guida cadere solo di alcuni metri e sbattere con violenza con il volto e il torace contro una sporgenza del campanile. Una indicazione in tal senso, arriva anche da un giovane che ha seguito la tragica scena dalla piazzetta sottostante.
Il campanile della chiesa, in passato, è stato ''palestra'' per momenti di festa, come il primo agosto dello scorso anno quando c'era stata la festa per i 70 anni degli ''Scoiattoli'', di cui Da Pozzo faceva parte. Dal campanile della parrocchiale erano scesi due ''Scoiattoli'' in corda doppia tra il tripudio di centinaia di spettatori.
Gli Scoiattoli: "Tragica fatalità".
''Una tragica fatalità che non ci dà pace'': Franco Gaspari, presidente delle guide alpine di Cortina d'Ampezzo, cerca di dare così una qualche giustificazione alla morte del collega Marco Da Pozzo, avvenuta stamani mentre era impegnato sul campanile parrocchiale nella manutenzione dell'impianto che di notte illumina uno dei simboli del capoluogo ampezzano.
''Sono scioccato - dice all'Ansa con un filo di voce -, siamo tutti scioccati. L'imbragatura di sicurezza ha tenuto bene e ha fermato la caduta, ma Marco è andato a sbattere con violenza contro il cordolo esterno della torre campanaria''.
Secondo un primo esame medico, secondo quanto si è appreso, l'urto avrebbe provocato dei traumi interni che poi hanno causato la morte della guida alpina. ''Era un istruttore nazionale - ricorda Gaspari - aveva scalato il K2 nel 2004 con gli 'Scoiattoli', di cui faceva parte. Era un fuoriclasse come alpinista''.
La passione per la montagna accomunava Da Pozzo, oltre al padre, ai due fratelli, anch'essi guide alpine. Gaspari indica poi che il campanile in questi anni è sempre stato usato per celebrazioni o ricorrenze e che ha un valore simbolico per tutta la cittadinanza cortinese.
L'inchiesta della procura.
Una relazione sull'incidente è stata trasmessa dal commissariato di Cortina alla procura della repubblica di Belluno. Il Pm Massimo De Bortoli, che come previsto in questi casi ha aperto un fascicolo per 'atti relativi', ha comunque già dato il nullaosta per la messa a disposizione della salma alla famiglia.
Al momento, non è ancora stata fissata la data dei funerali. Gli agenti del commissariato cortinese hanno raccolto in queste ore la testimonianza della guida che con da Pozzo era sul campanile per un intervento di sostituzione di lampadine all'impianto di illuminazione esterna del manufatto, recentemente sottoposto a restauro.
La dinamica dell'incidente pare chiara: Da Pozzo sarebbe scivolato mentre era a metà del ripido pendio della guglia e con una mano avrebbe cercato anche di attaccarsi al cavo del parafulmine; poi un volo di qualche metro bloccato dalle corde di sicurezza e un urto violentissimo contro uno spigolo del cordolo esterno della torre campanaria.
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