Collegamento Socrepes-Cortina, i tempi delle autorizzazioni si complicano

Altro rinvio del progetto da parte del comitato tecnico regionale: «L’elaborato con le modifiche richieste è superficiale»

Francesco Dal Mas
Sondaggio dei terreni per la Apollonio-Socrepes
Sondaggio dei terreni per la Apollonio-Socrepes

Si complica la vicenda autorizzativa del collegamento di Socrepes. Ieri era previsto il via libera del comitato tecnico regionale di valutazione dell’impatto ambientale (Via) al progetto della cabinovia dadi investimento.

Il semaforo è invece rimasto di nuovo giallo e diventerà verde – così almeno assicurano in Regione – la prossima settimana. Forse già lunedì 20, quando tutti i soggetti in campo si ritroveranno per superare l’impasse. Impasse che riguarda soprattutto il pilone in area franosa, quella di Mortisa. Con ricaduta, quindi, sulla stazione intermedia.

L'impianto di Socrepes
L'impianto di Socrepes

Pilone che dovrebbe essere spostato di 2 metri, o poco più, per motivi geologici, come chiede l’Autorità di bacino. Ma questa modifica progettuale comporta un impatto sul paesaggio che, di fatto, risulta improponibile per la Soprintendenza.

Da qui la necessità di un chiarimento reciproco e con il comitato tecnico regionale. Il chiarimento, in questi giorni, non è stato possibile. Potrebbe materializzarsi già lunedì.

L’autorità di bacino 

La stazione intermedia, ricadendo potenzialmente in un’area a pericolosità elevata (P3) dovrebbe risultare conforme a quanto previsto dal Piano di assetto idrogeologico che stabilisce come «tutti i nuovi interventi, opere, attività consentiti dal piano o autorizzati dopo la sua approvazione, devono essere tali da non aumentare le condizioni di pericolo dell’area interessata nonché a valle o a monte della stessa» e le infrastrutture di trasporto si possono realizzare «purché non comportino l’incremento delle condizioni di pericolosità e non compromettano la possibilità di realizzazione degli interventi di mitigazione della pericolosità o del rischio».

Pertanto – suggeriva ancora un mese fa l’Autorità di bacino nelle sue controdeduzioni al progetto – «nel caso in cui fossero confermate le previsioni dello studio del Cnr-Irpi, si renderebbe necessario dare seguito alle valutazioni sopra indicate, con particolare riferimento a una diversa possibile localizzazione dell’opera e alla verifica puntuale che l’intervento proposto non causi, a livello locale, un incremento di pericolosità nel contesto già critico dell’area di Mortisa».

Altro rilievo riguardava il piano regolatore del Comune di Cortina, che considera l’area della stazione intermedia come “zona E/2 - zona a prato pascolo, priva di perimetrazioni riferibili al demanio sciabile e agli impianti di risalita di progetto”.

La Soprintendenza 

Ebbene Vincenzo Tinè, il soprintendente, ha fatto sapere che le integrazioni presentate il 30 dicembre scorso dal Pool Engineering per conto di Simico, a seguito del parere dell’autorità di Bacino, «modificano il tracciato del secondo tratto dell’infrastruttura di risalita» andando a modificare «sostanzialmente la percezione dell’intera percezione di impianto».

Il Soprintendente specifica poi che «le stesse integrazioni non rappresentano compiutamente il progetto di variante ma dettagliano aspetti prettamente idraulici e geologici, senza gli adeguati grafici a corredo necessari per le valutazioni paesaggistiche di competenza dello scrivente».

Dunque? Ecco la conclusione della Soprintendenza: «Il progetto della nuova variante del secondo tratto dell’impianto di risalita, così come rappresentata schematicamente negli elaborati integrati il 30 dicembre 2024, non ha il grado di dettaglio sufficiente per poter permettere a questo ufficio di esprimersi sugli impatti paesaggistici che le modifiche previste comportano al paesaggio oggetto di tutela».

Tinè conclude scrivendo che «fermo restando le prescrizioni già espresse» ancora il 27 novembre dello scorso anno, «si rimane in attesa di ricevere il progetto del tratto variato del tracciato completo in tutte le sue parti a norma di legge e con grado di dettaglio almeno pari al progetto di cui al succitato parere, completo altresì di adeguati grafici comparativi che ne denuncino le modifiche rispetto al progetto originario».

Nessuna bocciatura? 

Nessuna bocciatura dell’impianto nel suo complesso, quindi, ritenuto strategico da Cio e fondazione Milano Cortina, oltre che dal Comune. Però, di fatto, il lavoro di perfezionamento richiesto allunga i tempi della fase autorizzativa. Nel senso che la conferenza dei servizi decisoria per licenziare il progetto esecutivo e sottoporlo a bando di gara non può trascinarsi a febbraio inoltrato.

Significherebbe, infatti, posticipare a marzo l’appalto dei lavori e la consegna ad aprile. Il cantiere, così come previsto dalla società Simico, ha infatti uno sviluppo di 7 mesi, con un lasco fino a 10.

Da qui l’urgenza che la prossima settimana si chiarisca tutto. E non si perda altro tempo. Simico è fiduciosa. Lo è anche Pool Engineering, magari con qualche preoccupazione in più. Ma ieri si è riaffacciata anche la Provincia.

La provincia 

È infatti delle ultime ore un’altra pec tutta da decifrare: è della Provincia di Belluno ed è indirizzata alla Via regionale. La dirigente Antonella Bortoluzzi ha scritto che «quanto pubblicato nella cartella web “Controdeduzioni seconda consultazione 3 dicembre 2024” e in particolare il documento “Via, risposte ai pareri dal 18 ottobre 2024 al 27 novembre 2024 signet.pdf” non apporta significativi elementi aggiuntivi di valutazione, con la presente confermo quanto osservato nelle precedenti comunicazioni». E le osservazioni, si sa, erano critiche.

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