Cortina. Consiglio in fretta e furia per bloccare l’apiario
CORTINA. Perché tanta urgenza nell'approvare la delibera sul Piano casa regionale? E' questa la domanda che tutti si fanno. Il sindaco Andrea Franceschi ha convocato un consiglio comunale per le 23 di ieri dopo che il punto è stato rinviato per un errore formale nella seduta di martedì sera, dicendo che l'urgenza è dovuta «all'imminente pericolo speculativo». Ma perché non aspettare il prossimo consiglio comunale che sarà convocato entro fine novembre, termine che la Regione ha concesso alle varie amministrazioni per esprimersi in merito al Piano casa?
I due gruppi di minoranza e i consiglieri di maggioranza Pietro Ghedina ed Etienne Majoni ieri mattina hanno protocollato in Comune e inviato al Prefetto e alla Procura, la richiesta di annullamento del consiglio comunale di ieri notte. «La convocazione è del tutto illegittima, immotivata ed in evidente violazione dei diritti dei consiglieri comunali», spiegano i 7 consiglieri, «inoltre la straordinaria urgenza non sussiste e la convocazione non rispetta il regolamento che prevede la convocazione in seduta straordinaria con termine di almeno 3 giorni».
Vagliando le carte protocollate in municipio si scopre che l'urgenza è dettata dalle richieste di ampliamento pervenute in Comune. E' questo quello che Franceschi ha definito «l'imminente pericolo speculativo». Il 18 novembre, ossia oggi, scadono infatti i termini di 60 giorni per bloccare la richiesta di ampliamento di un ex apiario, protocollata ad agosto. Richiesta che si avvale delle concessioni permesse dalla legge regionale. La domanda è stata presentata ad agosto da Mario Lorenzo Dalla Riva, nato a Vedelago in provincia di Treviso, residente a Belluno e legale rappresentante della società Lorenzo III Snc, e si basa sull’autocertificazione con l’impegno a stabilire la residenza a Cortina per i 24 mesi successivi al rilascio dell’agibilità dell’immobile.
Dalla Riva chiede di trasformare un apiario a Campo di Sopra in un appartamento di tre piani circa, proponendo di diventare in 24 mesi residente a Cortina. Il progetto fu protocollato in Sovrintendenza il 19 settembre: l'ente ha fino a 60 giorni per esprimersi, altrimenti si entra in regime di silenzio-assenso e l'ufficio comunale è costretto a concedere l'autorizzazione paesaggistica per procedere con l'ampliamento. I 60 giorni scadono oggi. Da qui l’urgenza di approvare prima la regolamentazione del nuovo Piano casa.
In municipio era giunta anche un'altra richiesta di ampliamento, a luglio, da parte di Luigi Schiochet, Santina Bellet Schiochet e dalla SL Group srl, tutti di Galliera Veneta . Il progetto è firmato dall’ingegner Casetta di Oderzo e prevede che il volume, situato in via Cojana Nuova 8, passi dagli attuali 751,11 metri cubi a 1.051,55, con la realizzazione di un piano in più e l’aumento di ben 300,44 metri cubi.
Questa richiesta, essendo pervenuta il giorno stesso in cui il consiglio regionale approvava la legge, che entra in vigore dal giorno successivo la sua promulgazione, ricade nei criteri che il Comune ha previsto per il primo Piano casa e quindi il privato non potrà avvalersi della nuova normativa.
La questione è comunque complessa: se le tesi dei membri di minoranza si dimostrassero vere e se la delibera votata e la convocazione dovessero essere dichiarate illegittime, in caso di ricorsi per il Comune la vittoria diventerebbe un miraggio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi