Cortina, dalle categorie il “no” al referendum: «Andava chiesto prima»

Alverà (Assoalbergatori): «Ormai siamo già nella short list e poi i costi saranno ripartiti con Milano e con due regioni»

CORTINA

L’ipotesi di indire un referendum sulla candidatura olimpica arriva tardi. È questa l’opinione comune a Cortina all’indomani della missiva firmata da Roberta De Zanna (e da altri 34 cittadini), indirizzata al sindaco Ghedina, nella quale si chiede che il Comune indica una consultazione per conoscere l’opinione della gente in merito alla candidatura. Per i più Cortina è ormai già troppo avanti nell’iter per pensare ad un’eventuale passo indietro, visto che (con Milano) è stata appena inserita nella short list approvata dal Cio a Buenos Aires pochi giorni fa.

CATEGORIE PRO CANDIDATURA

Le categorie turistiche ed economiche ampezzane confermano il loro appoggio a Milano-Cortina 2026, arrivato già a marzo, quando il consiglio comunale all’unanimità votò la manifestazione di interesse per candidare il paese ai Giochi invernali 2026.

«Noi siamo favorevoli alle Olimpiadi», ammette Roberta Alverà, presidente dell’Associazione Albergatori, «perché riteniamo che siano una grandissima opportunità per continuare il cammino di rilancio intrapreso con Mondiali di sci alpino 2021. La proposta vede Milano e Cortina assieme, il che non scarica su Cortina il peso completo di un’Olimpiade, diviso invece tra due città e due Regioni. A Cortina, però, arrivano gli stessi benefici, in termini di promozione e di riqualificazione di infrastrutture esistenti. Il referendum è sicuramente uno strumento democratico, ma la richiesta è tardiva. La candidatura è già entrata nella short list al Cio, è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale e ha l’appoggio di tutte le categorie economiche e turistiche della Regione. La richiesta pertanto», conclude Alverà, «è anche legittima, ma l’impressione generale dei cittadini è favorevole alle Olimpiadi, proprio perché avranno un basso impatto, saranno sostenibili e porteranno benefici notevoli».

Sui fasti delle Olimpiadi del 1956 la Conca tutta ha vissuto per decenni, e per gli imprenditori il 2026 potrebbe diventare un nuovo volano.

«Posso capire gli ambientalisti che possono anche essere contrari», ammette Franco Sovilla, presidente di Cortina for Us, «ma li invito a guadare il dossier. Noi siamo favorevoli a questa proposta proprio perché non deturpa il territorio, è sostenibile, non ha impatto e non va a creare cattedrali nel deserto. Milano-Cortina 2026 è un’occasione per Cortina per un rilancio di immagine e per continuare a creare infrastrutture, tipo i parcheggi, che mancano e che servono. L’iter è avviato, in caso un referendum andava chiesto prima».

Sullo stesso tono Marco Mariani, di Confcommercio.

«Parlo a titolo personale in quanto non ne abbiamo ancora discusso in Ascom», premette, «ma ritengo che un referendum oggi sia tardivo. Io sono favorevole alle Olimpiadi; certo, in democrazia, si ascoltano tutte le voci: ma 35 cittadini sono comunque pochi rispetto al numero di abitanti di Cortina e poi c’è anche Milano. Spero che i Giochi 2026 si disputino a Milano e Cortina perché l’evento darebbe benefici a tutti». —

Alessandra Segafreddo

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