Cortina: fondo Brancher, le incertezze
Franceschi: «Non sappiamo quali criteri saranno adottati»
Una vista panoramica su Cortina
CORTINA.
Servono ancora un po' di giorni per capire come muoversi per ottenere i contributi del Fondo Brancher. In ballo, ci sono 80 milioni di euro da destinare alle realtà confinanti con il Trentino-Alto Adige. Tutti soldi che dovranno essere erogati dalle province autonome di Trento e di Bolzano. Quaranta milioni una, quaranta l'altra ai Comuni confinanti o attigui. E' entrato in vigore il 23 marzo il Fondo Brancher, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e i Comuni bellunesi ammessi sono 41. Dopo quasi un anno e mezzo, si è sbloccato uno dei provvedimenti più attesi nella provincia di Belluno, perché porta risorse nelle casse di enti locali. Il Fondo Brancher nasce infatti dalla necessità di contenere il divario tra il bellunese e i territori compresi nelle Province autonome di Trento e Bolzano e si configura come un atto volontario, ma sostanzialmente obbligatorio e senza scadenza, dei due enti. Ciascuna delle due Province, infatti, dovrà versare 40 milioni all'anno in un unico fondo, che andrà a beneficio dei Comuni delle Regioni confinanti, Veneto e Lombardia. La settimana prossima si riunirà la commissione preposta a decidere sul Fondo. Poi ai vari Comuni che possono attingere al contributo verrà detto come fare la richiesta che per ora ha il termine del 30 giugno. «I dubbi sono ancora molti», dichiara il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, «tanto che noi nel bilancio di previsione del 2011 Comune non abbiamo inserito i proventi del Fondo Brancher. Il bilancio si prevede che chiuda a 35.633.224 euro, ma dal fondo arriveranno sicuramente altri soldi e quindi saremo costretti a portare in consiglio una nuova variazione».
Quali sono i dubbi inerenti il Fondo Brancher?
«Diamo abbastanza per scontato che i finanziamenti arriveranno entro l'anno», risponde ancora il primo cittadino, «ma ad oggi manca il regolamento attuativo. E' ancora difficile capire che tipo di valutazione verrà fatta per assegnare i contributi. Non sappiamo se entreranno fra le spese correnti o fra le spese in conto capitale, non sappiamo che tipo di progetti bisogna presentare per accedere alla graduatoria ed ottenere un punteggio tale da vederli finanziati. Non si sa ancora», prosegue Franceschi, «se possono essere finanziati gli studi di fattibilità che sono la fase embrionale di una progetto o se invece serve già l'esecutivo e questo comporta oltre a tempi burocratici di circa un anno anche spese di progettazione. E' difficile capire come giocare questa partita dato che la commissione non si è ancora riunita».
Cortina potrà presentare progetti a sé stanti o dovranno essere progetti intervallivi?
«Ancora non si sa», dice il primo cittadino ampezzano, «perché tutto dipende dalle decisioni che verranno prese dalla commissione. Di sicuro Cortina avrà una fetta del Fondo e si potranno realizzare opere o iniziative culturali per i nostri cittadini. Appena sapremo come ottenere i finanziamenti e che progetti presentare lo faremo», conclude il sindaco di Cortina. «Siamo pronti su questo versante, basta solo aspettare che venga decisa la metodologia di assegnazione, ma i tempi sono maturi. Ci siamo quasi».
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