Cortina, guerra agli speculatori

"Il Comune di Cortina è contrario al nuovo Piano casa: è una legge che apre le porte alle speculazioni più selvagge". Sono un fiume in piena il sindaco Franceschi e l’assessore Verocai. Nel mirino il consigliere Dario Bond, che aveva promesso tutela al territorio, e chi ha legiferato
CORTINA. Il Comune di Cortina è totalmente contrario al nuovo Piano casa: «E' una legge che apre le porte alle speculazioni più selvagge». Una conclusione giunta dopo un attento studio delle carte da parte degli amministratori ampezzani. Sono un fiume in piena il sindaco Franceschi e l'assessore alla prima casa Stefano Verocai. Ne hanno per tutti, da Dario Bond, che aveva promesso tutela al territorio, a chi ha legiferato, fino a chi vuole speculare a Cortina.


Due gli aspetti contestati: l'esautorazione dei Comuni per alcune importanti tipologie di immobili e il fatto che per essere considerati residenti sia sufficiente impegnarsi a stabilire la residenza e a mantenerla solo per i due anni successivi al rilascio dell'agibilità. «In pratica», sottolinea il sindaco Franceschi, «la Regione, invece di aiutare i veri residenti, ha deciso di aprire le porte a tutti. Il capogruppo del Pdl in Regione, Dario Bond, nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su Tele Belluno solo un paio di settimane fa, aveva garantito che quest'ultima norma sarebbe stata eliminata, ma purtroppo si è trattato di chiacchiere al vento. A conferma del fatto che questa legge non aiuta i cittadini residenti», incalza Franceschi, «ma è il cavallo di troia per speculazioni selvagge, è già stata protocollata la prima domanda di ampliamento da parte dei signori Luigi Schiochet, Santina Bellet Schiochet e dalla SL Group srl, tutti di Galliera Veneta (Pd).


Il progetto è firmato dall'Ing. Casetta di Oderzo (Tv) e prevede che il volume, situato in via Cojana Nuova 8, passi dagli attuali 751,11 metri cubi a 1.051,55, con la realizzazione di un piano in più e l'aumento di ben 300,44 metri cubi. Strana coincidenza vuole che sull'immobile ci sia già un cantiere in essere e che il progetto e la direzione dei lavori siano dello studio tecnico Alverà, tra i cui soci c'è il consigliere di minoranza Luigi Alverà». Si definisce "schifato" anche Verocai. «Quello che sta succedendo», dichiara, «è una vergogna. I nostri legali sono già al lavoro: anche questa volta saremo pronti a dare battaglia. Negli ultimi anni abbiamo respinto le imposizioni veneziane molte volte, come nel caso della scheda che bloccava il comparto della stazione, nel caso del cambio di destinazione dei ruderi e in occasione della prima versione del piano casa. Anche ora siamo intenzionati ad andare fino in fondo e ci difenderemo con la solita tenacia».


«Questa legge è una porcheria», chiosa Franceschi, «fatta per aiutare le lobby e per tutelare le speculazioni dei soliti noti, il tutto con la complicità politica del consiglio regionale. Mentre i politici politicanti si riempiono la bocca di parole come federalismo e autonomia, qui siamo di fronte al peggiore centralismo veneziano che è solo la brutta copia di quello romano. Noi vorremmo aiutare solo i veri residenti, le famiglie che vivono e lavorano stabilmente a Cortina e che hanno realmente bisogno, ma a causa di questa legge che lascia aperte le porte a tutti, saremo costretti a tenere una linea rigidissima. Posso garantire che alla nostra gente daremo una risposta concreta con il Pat, mentre gli speculatori, assistiti dal loro stuolo di tecnici e avvocati, saranno bastonati. La tutela del territorio avrà la meglio sulla cementificazione selvaggia. La dignità di Cortina d'Ampezzo non è in vendita».

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