Cortina, hotel circondato da case: è il piano Borgo Col Tondo

Comune, Regole e privati hanno ricevuto una bozza del progetto di sviluppo. L’iniziativa coinvolge i terreni delle piste in disuso dopo la chiusura degli impianti

CORTINA

Si chiama Borgo Col Tondo, ed è un dossier di presentazione di un progetto per la costruzione di un nuovo borgo a Cortina, in località Col Tondo.

La bozza di progetto che sta girando a Cortina, tra uffici pubblici, Regole d’Ampezzo e qualche privato, è composta da una ventina di pagine di mappe, disegni, rendering di un nuovo insediamento di un resort/albergo diffuso. L’insediamento è costituito da un albergo centrale e da circa 30 casette che sorgerebbero tutte attorno, sui terreni dove ci sono le piste da sci ora in disuso a causa della dismissione degli impianti, ma anche sugli alberi, nel bosco.

Nello specifico, per quanto è riportato nel dossier, si tratta di 35 unità, così suddivise: un edificio principale fuori terra su piano terra e primo piano adibito ad hotel, con gastronomia, wellness, reception, amministrazione, bar, hall, check in, e un edificio interrato con depositi, impianti tecnici, centrale termica, impianti infrastrutture.

Ci sono poi gli “edifici a monte”, costituiti da 18 chalet solo piano terra con due camere da letto, 5 chalet con quattro letti su piano terra e primo piano, 2 chalet stesso tipo con 6 posti letto, per un totale di 25 unità; le 10 “case sugli alberi”, di cui 6 unità monopiano e 4 unità su due piani, con due letti per unità.

In totale, dunque, il Borgo Col Tondo varrebbe un totale di 35 nuove unità, 88 posti letti, 8.451 metri quadri di superficie e 19.934 metri cubi di nuove costruzioni.

La zona in questione era, fino ad un anno e mezzo fa, di proprietà della società Faloria Spa, che ha gestito per oltre vent’anni l’area sciistica di Guargné, Col Tondo e Mietres.

Circa vent’anni fa la Faloria vendette il rifugio Mietres, acquistato da una famiglia di Cortina, successivamente ristrutturato e ora concesso in gestione in affitto d’azienda a una famiglia ampezzana.

Dopo la chiusura delle seggiovie di Mietres, un paio di anni fa, la Faloria Spa aveva messo in vendita l’area di Col Tondo con un progetto già approvato in Comune di recupero dei volumi di Col Tondo: il bar, la stazione di partenza della seggiovia, il garage di ricovero per i gatti delle nevi, le baracche dei magazzini, al fine di ricavare volume sufficiente per una struttura da destinare ad attività alberghiero/ricettiva.

L’area era stata acquistata dalla società di Bolzano Emaprice, presente a Cortina grazie agli appalti per i lavori dei Mondiali a Rumerlo e per la ristrutturazione dell’ospedale Codivilla.

Dopo il preliminare di vendita dell’area da parte della Faloria Spa, non si era sentito più niente riguardo al futuro dell’area di Col Tondo.

Dal recupero dei volumi ora si sa che si punta a qualcosa di più, cioè non più un albergo, ma una sorta di villaggio di residenze turistiche nell’area di Col Tondo.

I proponenti si sono recati sia all’ufficio urbanistica del Comune, sia alle Regole d’Ampezzo, in quanto proprietarie di alcuni terreni coinvolti nel progetto, sia da alcuni privati. —


 

Argomenti:alberghicortina

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi