Cortina: il ricordo di "Falco" è sempre vivo, più di 1000 salgono a Rio Gere a due anni da quella tragedia
Commozione durante la messa celebrata dal vicario don Alberto in memoria delle vittime dell'elisoccorso. Il ricordo di Fabio Bristot affidato alle pagine di Facebook
CORTINA. Nonostante la bellissima giornata di sole, era quantomai mesta l'aria che si respirava ieri pomeriggio a Rio Gere, dove un migliaio di persone si sono date appuntamento per il secondo anniversario della tragedia di Falco, l'elicottero del Suem che cadde in missione provocando la morte di Dario De Felip, Fabrizio Spaziani, Marco Zago e Stefano Da Forno.
La messa è stata celebrata da don Alberto Ganz, vicario parrochhiale di Cortina; presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Laura Simonetti, il sindaco Franceschi, il vice presidente della Provincia Michele Carbogno, le autorità militari della Conca e diversi rappresentanti della politica.
C'erano in massa i colleghi del Suem di Pieve di Cadore e del Soccorso alpino, con Fabio Rufus Bristot in testa. Già nelle prime ore del pomeriggio un lungo serpentone umano si era messo in moto per raggiungere il luogo della cerimonia, nei pressi della cappella dedicata all'equipaggio di Falco. Tutti stretti stretti attorno al dolore delle famiglie degli "angeli del cielo", come allora vennero definiti (e ieri c'erano la moglie e il figlio di Spaziani).
La missione di quel maledetto giorno doveva essere una delle tante compiute in più di 20 anni di voli: ma non fu così. L'impatto con i cavi della media tensione, a Rio Gere, tradì quegli esperti ragazzi. E Fabio Rufus Bristot ha voluto ricordare i compagni di tanti salvataggi.
«Dario, Fabrizio, Marco e Stefano se ne sono andati come solo le gocce di rugiada sanno fare, al mattino, quando imperlano i fili d'erba tra le rocce ed un sole tiepido inizia a colorarne di ocra e rosa le pareti. Se ne sono andati nel fragore di un silenzio che non riesce più a scaldarci di gioia e risa. Ma in ogni istante loro ci ricordano che bisogna mantenere inalterata la passione per la montagna e per le sue comunità, la solidarietà e lo stesso spirito che ci ha fatto proseguire nel servizio. Loro avrebbero fatto altrettanto. Loro così avrebbero voluto. Grazie amici».
E' quanto apparso ieri sulle pagina Facebook di Fabio Bristot, immediatamente condivisa da centinaia e centinaia di utenti del social network ma sopratutto di amici dei quattro valorosi del soccorso. Amici in mezzo ai quali si è mischiata in silenzio anche Rosy Bindi, presente in forma strettamente privata, salita a piedi e che si è tenuta lontana dalla folla delle autorità. Era amicissima di Spaziani, col quale tante volte era salita in montagna. Era molto commossa, l'esponente del Pd. «Questa giornata mi prende in maniera particolare», ha detto, «Fabrizio era un amico e conoscevo di persona anche gli altri tre, delle persone eccezionali. In questo momento particolare della storia d'Italia, dico solo che loro, come i colleghi del Soccorso alpino, sono da additare ad esempio per tutti noi».
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