Cortina lancia una sfida alla pandemia: «Faremo i Mondiali, con o senza pubblico»
CORTINA. «I Mondiali di sci di Cortina saranno il primo grande evento durante la pandemia di Covid-19 e non, purtroppo, il primo del post Covid».
Parola di Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021, che ieri (a 80 giorni esatti dalla rassegna) è intervenuto durante la conferenza stampa mediata da Stefano Vietina e indetta per annunciare che Telepass sarà lo sponsor principale dei Mondiali.
«Ci avviciniamo ormai all’ultimo miglio», ha detto Benetton, «e lavoriamo con flessibilità, sapendo che potrebbe esserci necessità di doversi adattare ai cambiamento legati all’evoluzione della pandemia. Il Covid ci obbliga ad essere flessibili, ma non ci impedisce di avere lo spirito e l’entusiasmo di sempre. Cortina 2021 resta un grande evento di rilancio del territorio; in questi anni abbiamo fatto tante cose, assieme alla comunità. Sono stati rinnovati impianti e piste e anche alberghi. Noi siamo pronti per i Mondiali. Le infrastrutture per le gare di sci sono terminate. Ancora non sappiamo la formula definitiva con la quale potremo organizzare l’evento, ma lavoriamo su più fronti. Se vince Cortina, è chiaro che vince l’Italia».
Le incognite sul tavolo sono numerose, tutte legate all’epidemia. Le gare si faranno, ma non si sa ancora se col pubblico. L’ultimo aggiornamento prevede, per febbraio, un massimo di 5 mila spettatori totali al giorno autorizzati. Ma occorrerà comunque attendere gli sviluppi della situazione.
«Mancando meno di 80 giorni all’evento non possiamo che essere a buon punto con l’organizzazione», ammette Valerio Giacobbi, amministratore delegato della Fondazione Cortina 2021, «la parte legata alle piste e alle finish aree è completata. Ora stiamo iniziando ad allestire le infrastrutture temporanee. Per le tribune stiamo prevedendo posti seduti per il pubblico assegnati e ben distanziati. Ma vedremo l’evolversi della situazione. Siamo in constante contato con le autorità sanitarie di Governo, Regione e Provincia per i protocolli di sicurezza per gli atleti, per chi lavora nell’orientalizzazione ed eventualmente per gli spettatori. Salute e sicurezza degli atleti e di chi opera è sicuramente al primo posto».
Cortina è pronta
«Cortina è pronta per i Mondiali», ribadisce Giacobbi, «a questo evento ha lavorato tutta la comunità, è frutto di un lavoro corale tra pubblico e privato che dura da tre anni. Questo sicuramente è un anno particolare per via del Covid che ci costringe a numerosi cambiamenti e anche ad adattamenti delle strutture previste per ospitare atleti, staff e quel pubblico che forse potrà esserci. Ma ci adeguiamo. Il lascito dei Mondiali esiste e nessuno lo porterà via. Un lascito infrastrutturale fatto di piste rinnovate, un tracciato nuovo, impianti riqualificati e nuovi; e poi un lascito tecnologico con l’arrivo della fibra, e non solo, e un lascito immateriale che consiste nell’aver creato un team capace di organizzare grandi eventi anche nel futuro».
Difficoltà e speranze
«I Mondiali arrivano in un momento di difficoltà per il Paese», ammette Valerio Toniolo, commissario di governo per le opere sportive, «ma la rassegna iridata sarà il momento della grande ripresa e di una grande rivincita. Abbiamo affiancato la Fondazione per le opere per l’evento nella prospettiva di un rilancio permanete di Cortina e del Veneto, nel rispetto del territorio e delle sensibilità di ogni persona».
«Cortina grazie ai Mondiali sta crescendo», aggiunge il sindaco Ghedina, «e l’augurio è che le gare possano svolgersi al meglio e che sia una festa di sport e di sani valori per tutto il Paese. Cortina ha voglia di modernità e la partnership con Telepass va ulteriormente in questa direzione. La mobilità è uno dei punti focali cui guardiamo per il futuro, anche in vista delle Olimpiadi 2026». —
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