«Cortina luogo ideale per la mia mostra»
CORTINA. «La mostra di Cortina è un lascito del sindaco di Osimo, ora sindaco pro tempore di Cortina, che cala le opere della mostra marchigiana nelle stanze segrete delle Regole d’Ampezzo». Usa questa frase, Vittorio Sgarbi, per spiegare come mai «Lotto, Artemisia, Guercino - Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi», la mostra organizzata dalla Fondazione Sgarbi ad Osimo, dove doveva restare fino all’11 gennaio, si è spostata sui due piani della Ciasa de ra Regoles.
Ieri la presentazione in anteprima: prima in basilica, dove è stata presentata l’opera di Gaetano Previati “Cristo crocifisso”, poi alla Casa delle Regole, dove sono esposte circa 100 opere tra dipinti, disegni e sculture, dalla fine del Quattrocento alla fine dell’Ottocento.
Numerosa le gente accorsa per ascoltare il critico d’arte, sia in basilica, sia al museo. «La mostra è arrivata a Cortina in quanto a Osimo, dopo l’evento del terremoto, c’è stata una preoccupazione, forse non del tutto fondata, in quanto ad Osimo per grazia divina il terremoto non ha fatto danni. Assieme al sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, si è convenuto di spostarla, poiché i visitatori in tutte le Marche sono calati vistosamente. L’abbiamo chiusa quando abbiamo staccato il biglietto numero 40 mila. Cortina si è rivelato il posto ideale per spostarla dal 23 dicembre al 28 febbraio, con possibilità di proroga di una settimana, perché questo è il periodo in cui qui gira molta gente, la Cortina mondana, coloro che vivono in città e si spostano per le vacanze, per incontrarsi, per vivere la cultura. Il bel posto di vacanze in montagna dove non ci sono le difficoltà del terremoto».
«Venivo a Cortina già nel 1986, frequentavo i salotti e la cucina di Rachele Padovan con Giorgio Soavi, Renato Balsamo, Milena Milani, Marta Marzotto, e molti altri, che adesso però sono tutti morti. Sono l’unico tra questi rimasto vivo», dice con il suo umorismo.
«Sono sempre venuto a Cortina da scrittore, non di certo da sciatore: ho presentato libri dall’epoca dei Sovilla, passando per il Savoia, Finatzer Floris, i Cisnetto, ora c’è ancora uno nuovo che presenta libri», racconta Sgarbi, riferendosi alla Montagna di libri di Francesco Chiamulera, di cui è stato anche ospite.
La mostra è dedicata a Rina Cavallini, madre di Vittorio Sgarbi, che il professore vuole ricordare come persona attiva nella sua vita come mecenate, quando «andava alle aste e comprava quadri su mie indicazioni, quando ancora non potevo permettermeli. Le opere che uno acquista non sono sue. Noi collezionisti siamo custodi dei quadri, ma abbiamo piacere che gli altri li vedano. Un collezionista finisce per mettere i propri quadri in una fondazione, che poi li espone al pubblico; di solito questo accade dopo morti. Io ho anticipato i tempi: lo faccio da vivo anziché da morto. Una collezione privata va messa a disposizione di tutti, lo spirito del collezionismo è che le sue opere siano visibili a tutti».
È apparso soddisfatto il presidente delle Regole, Gianfrancesco Demenego, per questa collaborazione con Sgarbi. «Questa mostra mi auguro sia l’inizio di una nuova attività culturale in questo paese. Le Regole hanno fatto sforzi anche in campo culturale, oltre che turistico e sportivo. Vorremmo ci siano anche altre collaborazioni per ricordare Renato Balsamo, amico di Sgarbi e per tanti anni direttore del Museo delle Regole, e in contemporanea per ricordare Mario Rimoldi e la sua collezione».
Dopo Cortina, la mostra sarà a Trieste e Novara.
Marina Menardi
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