Cortina, precipita in cordata: alpinista gravissimo

Gregor Gombac è caduto per 30 metri con un amico a Cima Ra Zesta dopo una scivolata ed è ricoverato a Treviso

CORTINA

Scivola sul ghiaccio in cordata e precipita in un canale. Gravissimo un giovane alpinista. Gregor Gombac, cortinese di 24 anni, è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il giovane, allenatore di fondo dello Sci club Cortina e di biathlon anche per il Comitato veneto della Federazione italiana sport invernali, è in stato di coma; ieri sera i medici l’hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa, per cercare di ridurre l’ematoma. Nella caduta a Cima Ra Zesta, il giovane alpinista ha sofferto un politrauma importante, che ha coinvolto anche gli arti e il torace.

Non preoccupano, invece, le condizioni del compagno di uscita: il coetaneo romano Pietro L. ha riportato una distrazione cervicale, un colpo di frusta, e ieri sera era in osservazione al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Belluno, dopo un passaggio al Codivilla Putti di Cortina. È stato proprio lui a dare l’allarme, dopo aver rischiato a sua volta la vita. Ne avrà per pochi giorni di prognosi.

Ieri mattina Gregor, che è figlio di Igor, vicepresidente del comitato organizzatore della granfondo Dobbiaco-Cortina di sci nordico, e l’amico Pietro erano partiti presto da casa, per affrontare la scalata di Cima Ra Zesta a quota 2768 metri. Dopo aver parcheggiato a passo Tre Croci, i due si erano attrezzati con tutto quello che serviva e avevano cominciato la salita lungo la parete del versante nord, cercando di evitare le ore più calde della giornata, quando il ghiaccio diventa più insidioso e i pericoli aumentano. Secondo la ricostruzione del Soccorso alpino, Gombac era primo di cordata con ramponi e piccozza e si trovava una trentina di metri più in alto rispetto al compagno, tra salti di roccia e poi la neve. Tra i Tondi di Faloria e Forcella Marcuoira, il giovane, triestino d’origine, è improvvisamente scivolato e, nella rovinosa caduta ha strappato tutte le protezioni, compresa la sosta in cui si trovava l’amico e insieme sono ruzzolati per diverse decine di metri. Pietro non ha riportato gravi conseguenze e, sebbene dolorante e spaventato ha dato l’allarme con il telefonino cellulare.

Erano da poco passate le 9, quando da Pieve di Cadore è decollato l’elicottero del 118. Individuato il luogo dell’incidente, con un verricello sono stati calati il tecnico di elisoccorso e il personale medico, che hanno subito prestato le cure del caso a Gombac, che è subito sembrato in gravi condizioni, oltre che privo di sensi nonostante indossasse il caschetto protettivo, mentre lo stesso velivolo è andato a prendere un soccorritore a Cortina, in supporto alle operazioni di recupero e una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza si è portata fino al passo Tre Croci per eventuali altre necessità.

L’infortunato è stato poi imbarellato e trasportato prima al passo, in un secondo momento a Treviso in codice 3, cioè gravissime condizioni. Il compagno, invece, è stato portato al Codivilla e poi al San Martino. —


 

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