Scappa e accoltella il poliziotto, ampezzano in tribunale
Fuggito dal pronto soccorso, Cristian Zampol è stato arrestato durante una violenta colluttazione. Il processo continua con la testimonianza di un agente ferito e un rinvio per una nuova audizione
Scappa dal Pronto soccorso e, quando viene raggiunto, accoltella un poliziotto. L’ampezzano Cristian Zampol è in tribunale per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e porto illegale di arma od oggetto atto a offendere. Le accuse non comprendono la guida in stato di ebbrezza, perché non è stato possibile fare il prelievo del sangue richiesto all’ospedale di Pieve di Cadore.
Il processo, con l’avvocato Fabio Capraro alla difesa, parte da un incidente stradale del 28 maggio 2020 a Cortina. Lo schianto si verifica verso le 19.30, all’altezza della fermata del bus di Zuel.
C’è una telefonata al 113 e gli agenti trovano già sul posto l’ambulanza. Vengono identificati il conducente dell’auto, Zampol, e il passeggero: entrambi mostrano sintomi di ubriachezza, con la differenza che il primo viene portato al Giovanni Paolo II perché è aggressivo e perde l’equilibrio, cadendo a terra; il secondo invece rifiuta il trasporto, in compenso si toglie la mascherina contro il Covid-19 e la lancia verso un poliziotto, mimando un pugno e minacciando di morte la pattuglia, prima di essere accompagnato a casa da un suo amico.
Un paio di ore dopo la polizia viene a sapere che Zampol si è allontanato dal Pronto soccorso e si mettono a cercarlo lungo la statale 51 di Alemagna. Improvvisamente notano un pedone, all’altezza di Tai di Cadore, nonostante il buio. È Zampol, che cerca di allontanarsi in un prato alle spalle dell’ex colonia estiva.
Quando lo raggiungono, cercano di parlargli ma sono costretti anche a cercare di disarmarlo, perché ha in mano un coltello a serramanico con una lama di una decina di centimetri. C’è una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due poliziotti viene colpito più volte all’avambraccio destro, mentre l’altro soffre delle contusioni.
Cristian Zampol viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, a disposizione del pm Simone Marcon, senza contare che avrebbe accusato gli operatori di avergli rotto un polso.
L’agente ferito tre volte e con dieci giorni di prognosi ieri è stato sentito in aula e non ha chiarito granché. Il collega da tre giorni di malattia, invece, non è andato in tribunale. La sua testimonianza è considerata molto importante e il giudice Federico Montalto ha rinviato al 12 giugno per la sua audizione e la discussione. Seguirà la camera di consiglio per la sentenza. La difesa chiederà l’assoluzione.
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