Cortina, vagone del trenino delle Dolomiti potrebbe diventare museo
Provincia di Trento e “Trentino trasporti” hanno completato il restauro; si tratta ora di trovare un’intesa anche economica

CORTINA. Un vagone del trenino delle Dolomiti potrebbe tornare a Cortina e diventare sede di un museo sulla Ferrovia delle Dolomiti. A questo sta lavorando Rossana Calabria Fanucci, architetto che vive a Roma ma che ama e conosce profondamente Cortina dove viene molto spesso.
Il vagone del trenino restaurato dalla Provincia di Trento e da “Trentino trasporti”, è arrivato mercoledì pomeriggio nel capoluogo tridentino: ora si attendono gli atti formali, gli accordi, affinché possa tornare a Cortina e diventare la “casa” dei reperti che Evaldo Gaspari e suo figlio Alessandro hanno minuziosamente cercato, trovato e custodito per anni.
«L’idea di portare il trenino a Cortina è nata un po’ per caso», racconta Calabria Fanucci, «quando, alcuni mesi fa, sulla pagina Facebook che gestisco “C’era una volta Cortina”, postai una foto del trenino che ebbe un successo strepitoso di like e commenti nostalgici. Poi nel gruppo Facebook che ho creato, “Gli amici di Cortina”, lanciai un’idea: ossia quella di riportare il trenino in stazione».
Tra i vari commenti al post, Calabria Fanucci lesse che i vagoni erano in ristrutturazione per poi essere riutilizzati a Trento, probabilmente come sede di un Infopoint.
«Sono caparbia e testarda e quindi volevo realizzare questo sogno», dichiara, «e ho trovato aiuto nell’amico Gherardo Manaigo. Ho parlalo con i referenti di “Trentino trasporti” e mi hanno detto che si poteva discutere della cosa, della mia volontà di portare un vagone a Cortina. Nel contempo ho parlato con i Gaspari e si sono detti entusiasti di poter esporre lì dentro i cimeli sulla storia della ferrovia delle Dolomiti».
Così è stato coinvolto il Comune. Calabria Fanucci e Manaigo hanno avuto un incontro con l’assessore all’Urbanistica Benedetto Gaffarini.
«Noi abbiamo detto subito che come giunta l’idea ci piace e ci interessa molto», ammette Gaffarini, «poi sarà da capire la fattibilità. I vagoni sono arrivati a Trento e quanto prima andremo a vederli e a verificare come poterne portare uno a Cortina».
È da valutare la parte economica: il restauro è stato finanziato dalla Provincia di Trento e quindi le ipotesi sono che il vagone venga venduto al Comune di Cortina o ceduto in affitto.
«Per ora non abbiamo assolutamente parlato di cifre», sottolinea Gaffarini, «ma ai promotori abbiamo dato il nostro appoggio. Verificheremo a Trento come riportare un vagone a Cortina».
L’idea di Calabria Fanucci è quella di esporre il treno in stazione, da dove per tanti anni è partito e arrivato.
«L’area della stazione è oggetto di un progetto di completa riqualificatone», sottolinea Gaffarini, «e pertanto, sino a che i lavori non saranno finiti, abbiamo pensato di posizionare il vagone a Zuel, davanti all’ex stazione, dove c’è un ampio spiazzo da cui si può anche ammirare il trampolino. Nelle prossime settimane verificheremo la fattibilità della proposta contattando Trento». —
Alessandra Segafreddo
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