Cortina vuole la “sua” Protezione civile
CORTINA. Potrebbe essere ricostituito il gruppo di Protezione civile di Cortina. L'idea è del commissario straordinario Carlo De Rogatis. «Sto valutando», dichiara, «se si possa ricostituire un gruppo autonomo su Cortina. Da un certo punto di vista è infatti singolare che un Comune come Cortina, con tutte le criticità che ha, non abbia un suo gruppo autonomo». Adesso i volontari della Protezione civile a Cortina ci sono, ma fanno capo alla sezione di Auronzo guidata da Adriano Zanella.
Le criticità in cui da sempre intervengono i volontari di Protezione civile sono soprattutto le frane. Il sito di Acquabona per tutta la scorsa estate ha visto i volontari di Auronzo-Cortina presenti in caso di pioggia a monitorare i costoni del Sorapis e a supportare l'ex sindaco, l'Anas e le forze dell'ordine in caso di emergenza.
Da quest'ano il piano di emergenza è stato modificato.
I volontari intervengono solo su chiamata e a monitorare l'alveo ci sono i dipendenti Anas e in caso di piogge intense i Vigili del fuoco. Sono i pompieri che hanno avuto il compito, tramite una convenzione, di chiudere l’Alemagna se la frana dovesse scendere.
Anche nelle ultime colate i volontari di Protezione civile sono comunque stati allertati.
La chiamata arriva ad Auronzo e da Cortina partono gli uomini per recarsi in frana con i mezzi a disposizione della sede di Auronzo. Il gruppo di Auronzo, formato da una quindicina di persone, ha infatti un'esperienza ventennale in fatto di emergenze. L'Associazione è stata fondata nel 1996 da alcuni Vigili del fuoco volontari, per rispondere alle esigenze dei territori montani dove, oltre ad incendi boschivi, anche smottamenti, inondazioni o altri fenomeni causati da agenti naturali richiedono una particolare attenzione. A Cortina i volontari, che fanno capo ad Auronzo, hanno come referente Viviana Bettiol. Ci sono poi Nicola Nogarè (responsabile di mezzi e attrezzatura), Patrizia Piras (responsabile della sede), Debora Boscolo (aiutante segreteria) ed un certo numero di volontari. Il Comune, tramite una convenzione, ha concesso al gruppo una sede, in stazione, dove sono state portate alcune attrezzature necessarie all'emergenza e dove possono sostare i mezzi pronti a partire, come l'auto con il gruppo di fari che viene utilizzato ad Acquabona se la frana scende di notte. «La gestione della frana ci impegna moltissimo», conclude De Rogatis, «ma stanno collaborando tutti. Dall'Anas, alle Regole, alle forze dell'ordine, ai volontari di Protezione Civile. La gestione dell'emergenza è ottimale e celere; sto comunque valutando se si riesca a ricostituire una sezione di Cortina della Protezione civile autonoma».
Alessandra Segafreddo
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