«Così non si taglierebbe fuori il Padon»

Il sindaco De Bernardin plaude alla proposta compatibile con il riconoscimento dell’Unesco
ROCCA PIETORE. «Benissimo, sarebbe un modo per non tagliare fuori il Padon, che resta il collegamento privilegiato verso la Marmolada, ed evitare il collegamento da Porta Vescovo verso il Fedaia, senza fare duplicati ma tenendone solo uno, più che sufficiente per la portata della pista della Marmolada». È molto soddisfatto Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore, per la proposta presentata in sala da Vascellari. «Una proposta degli impiantisti, più che di Vascellari – sottolinea – visto che vede il supporto della società Padon, di Gorza della Sofma, degli stessi nuovi proprietari della bidonvia alla diga Fedaia, di Ski Civetta, della Marmolada».


«Il problema principale», spiega infatti De Bernardin, «è quello di non portare congestione sulla pista della Marmolada, che per la sua morfologia non permette di raddoppiare le portate di sciatori, anche in conseguenza al ritiro importante che ha subito il ghiacciaio in questo anni».


Ma soprattutto, dice il sindaco di Rocca Pietore, «non vogliamo perdere il riconoscimento Unesco, e altri impianti impattanti sicuramente ci farebbero uscire dall’area riconosciuta come patrimonio dell’umanità. Questo collegamento proposto sarebbe invece visto bene anche dagli ambientalisti, presenti nella persona di Gigi Casanova di Mountain Wilderness, che hanno detto di condividere le esigenze della parte trentina. Quello proposto sarebbe insomma un modo meno impattante di collegare i due versanti». E anche il modo, sottolinea, «di impedire la morte del Padon, che è il collegamento naturale, la porta del Veneto al Dolomiti Superski».


Sugli impianti del Padon ancora chiusi batte invece il sindaco di Alleghe, Siro De Biasio: «La questione degli skilift chiusi riguarda l’economia di un intero comprensorio. Quando una scuola sci deve portare in giro gli allievi con gli autobus diventa una cosa molto complicata». Sul piano dei collegamenti, invece, per il primo cittadino di Alleghe è comunque «importante portare avanti una soluzione che vada bene per tutti. Dal mio punto di vista bisogna soprattutto cercare il dialogo prima di fare le crociate, sia a livello di impiantisti sia a livello di amministratori. Anche perché ormai il turismo non ha confini. Alcuni impianti in Val d’Aosta travalicano addirittura i confini nazionali. Dobbiamo cercare di dare il più possibile al turista, naturalmente con un occhio di riguardo agli interessi del territorio».


Stefano De Barba


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