Costan, 40 assunzioni ma senza premio fedeltà
LIMANA. Saranno i lavoratori della Costan di Limana a dare mandato ai sindacati di categoria, nel corso delle assemblee che si svolgeranno questa settimana, a rappresentarli al tavolo che si svolgerà lunedì nella sede di Confindustria. Tema della discussione: l’esclusione dall’integrativo per gli assunti dal 2010 in poi dell’articolo relativo al premio fedeltà .
La situazione è emersa a fine ottobre nel corso di un incontro tra le parti sociali e l’azienda. In quell’occasione i vertici di Costan si sono detti intenzionati ad assumere a tempo indeterminato una quarantina di dipendenti, il cui contratto a termine scadrà proprio a dicembre, ma hanno chiesto di togliere dal contratto integrativo il premio fedeltà che scatta dal ventesimo anno di presenza in fabbrica.
Attualmente a Limana lavorano 870 addetti a tempo indeterminato (di cui 60 negli ultimi 5 anni), a questi se ne aggiungono 160 in parte con contratti interinali e in parte a termine. Una quarantina di questi vedrà il proprio contratto scadere a breve. Visto l’aumento degli ordini e dell’attività e gli sgravi fiscali previsti dal Jobs Act per il 2015, l’azienda si è detta pronta a far entrare in pianta stabile nello stabilimento 40 nuovi addetti. Ma questa “azione” sarebbe subordinata all’eliminazione dell’articolo dell’integrativo in vigore fino al dicembre 2016 che prevede il premio fedeltà, un compenso monetario ulteriore per chi è assunto da più di 20 anni. Da quanto si sa i vertici di Costan vorrebbero tagliare questa clausola per chi è stato assunto dal 2010 in poi, creando così un’inevitabile “discriminazione” tra lavoratori. A questo i sindacati, specialmente le rsu, si sarebbero opposte. E visto che queste ultime erano scadute già da un anno, hanno deciso di dimettersi.
A questo punto, visto che la discussione si è arenata su questo punto, si è deciso di tornare al tavolo del confronto direttamente nella sede di Confindustria.
In questi giorni, comunque, i sindacati provinciali sentiranno cosa ne pensano i lavoratori, rimasti senza rappresentanti interni, in merito a questa proposta aziendale del “do ut des” per poi andare alla contrattazione con un mandato certo da parte dei dipendenti.
Da quanto trapelato, visto che le parti sociali preferiscono in questa fase mantenere il riserbo, l’azienda avrebbe anche precisato che le assunzioni di personale passerebbero soltanto dall’eliminazione del premio fedeltà.
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