Costan e Ocs Moulds sono le regine dell’export
BELLUNO. «L’internazionalizzazione è il vero punto di forza delle imprese. Soplo così possono resistere nel mercato». Ne sono sicuri il presidente della Camera di commercio di Treviso Belluno, Mario Pozza e quello di Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto. Ma ne sono certi i titolari delle 12 imprese che ieri mattina hanno ricevuto il premio regionale Marco Polo riservato alle aziende che hanno contribuito «in misura notevole allo sviluppo del’interscambio della Regione».
Tra queste anche due esempi bellunesi: Costan srl (del gruppo Epta) e Ocs Moulds srl entrambe di Limana. Due realtà tra loro diverse non solo per i prodotti realizzati, ma anche per le dimensioni: la prima conta mille dipendenti, settant’anni di attività compiuti due mesi fa e produce frigoriferi industriali; la seconda ha 40 addetti, 41 anni di vita e progetta stampi a iniezione per materie plastiche soprattutto per il settore automobilistico. Ma sono entrambe accumunate da un fattore importante: oltre l’80% del loro fatturato deriva dalle esportazioni.
«L’export è la base del nostro sviluppo futuro ed è al centro della strategia aziendale», ha dichiarato il direttore marketing di Costan, William Pagani, spiegando come l’export «non riguarda soltanto i prodotti e le tecnologie, ma anche le esperienze e il modello di business che esportiamo nel mondo e che contribuisce al successo del gruppo in tutto il mondo, anche se l’80% del nostro export si concentra in Europa. Negli ultimi anni abbiamo aperto sedi in Cina e in Thailandia e una filiale tecnico commerciale in Australia. E a breve parteciperemo all’Euroshop di Düsserdolf».
Mentalità proiettata al mondo anche per Claudio Nenz, titolare della Ocs Moulds. «Siamo presenti in tutto il mondo grazie alla qualità del nostro prodotto, eseguito a ciclo continuo. Una tendenza all’export nata proprio per superare la crisi e che presto ci porterà, nelle intenzioni, ad assumere alcune persone e portare all’estero qualche produzione, perché qui in Italia il costo del lavoro è troppo elevato».
Ma fare impresa nel Bellunese non è tutto rose e fiori. A sottolinearlo è ancora Pagani: «Le difficoltà qui sono legate ai collegamenti sia come trasporti che come viabilità, anche se la galleria del Col Cavalier ci ha aiutato in parte a superare il gap. Resta poi il nodo della banda larga: la lentezza dei collegamenti telematici spesso è un problema non indifferente, dovendo trattare con tutto il mondo».
Se queste imprese sono esempi di esportazione, il 2016 nel Veneto non è stato proprio positivo. Lo ha affermato il presidente di Unioncamere Fedalti, che poi ha lasciato la parola al responsabile del Centro studi Unioncamere del Veneto. Serafino Pitingaro ha definito l’anno che sta per finire come «il punto di minima nella storia del commercio internazionale, visto che questo dato cresce meno del Pil mondiale».
Ma per il biennio 2017-2018 le previsioni indicano un recupero degli scambi internzionali, con un ritmo superiore a quello del prodotto interno lordo. Per l’Italia, in particolare, le stime prevedono una crescita dell’export del +2,8% nel 2017 e del +3,1% nel 2018, a fronte di una accelerazione negli scambi per il Veneto, trainata dal settore meccanico e alimentare (i campi che stanno andando meglio).
Oltre alle due imprese bellunesi, altre 10 sorelle venete sono state premiate per i risultati nell’esportazione. Si tratta di Unox spa di Cadoneghe (Pd), Diemme Caffè spa di Albignasego (Pd), Schiavinato srl di Pieve di Soligo (Tv), Iris vigneti di Mareno di Piave (Tv), Ortogreen srl di Lusia (Ro), Metalgalante spa di Noventa di Piave (Ve), Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore (Vr), Campeggio Bella Italia spa di Peschiera del Garda (Vr), Ferplast spa di Castelgomberto (Vi) e Tessarolo srl di Romano d’Ezzelino (Vi).
Paola Dall’Anese
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