Costi elevati, la Regola boccia il “nuovo” rifugio

L’idea per il “Monte Pelmo” prevedeva un ristorante e trenta camere di albergo ma l’assemblea della Grande di Mareson punta su una semplice ristrutturazione
VAL DI ZOLDO. Ristorante al piano terra, una trentina di camere ai piani alti: era il progetto pensato per rilanciare il Rifugio Monte Pelmo, in scadenza di contratto. Un progetto che non ha convinto l’assemblea della Regola Grande di Mareson che, al termine di una seduta fiume, lo ha bocciato.


Era stato il marigo Roberto Rizzardini a dare l’incarico per rivisitare l’edificio di Palafavera all’architetto Andrea Rizzardini. «L’idea», ha illustrato e spiegato il giovane architetto, «sarebbe quella di trasformare l’attuale rifugio in ristorante al piano terra, lasciando 15-30 camere di albergo ai piani superiori. Tutto questo per avere una struttura in grado di lavorare tutto l’anno e capace anche di ospitare eventi».


I regolieri, pur apprezzando l’idea, hanno votato contro per il costo elevato dell’opera, optando per la preparazione di un progetto di ristrutturazione e per il prolungamento del contratto per gli attuali gestori fino all’inizio dei lavori.


Per quanto riguarda il rinnovo delle cariche amministrative della regola (consiglieri e revisori dei conti concludevano quest’anno il loro mandato), l’assemblea ha rinnovato la fiducia all’attuale consiglio, composto da Christian Balestra, Enrico Piva, Roberto Rizzardini, Alessio Soccol, Gianni Soramaè (tra questi sarà eletto il marigo); revisori dei conti: don Floriano Pellegrini, Egidio Rizzardini, Renato Scarzanella eil dott. Tison.


Dopo il via libera al mutamento di destinazione d’uso di una frazione di terreno necessaria a completare il percorso della pista di fondo di Palafavera, sono state proiettate le immagini dei lavori al casello. Il marigo Roberto Rizzardini ha descritto i lavori per la sistemazione dell’edificio (costo 500 mila euro), prima di dare uno sguardo al futuro: «Il calendario dei lavori continuerà, perché vogliamo realizzare il museo del latte e una cucina per sopperire alle esigenze delle varie associazioni. Previsti anche altri lavori, quali la strada che porta al Pian de la Baita e altro».


Soddisfazione anche per quel che riguarda le entrate: «Fra queste», spiega il marigo, «vorrei ricordare i canoni di affitto (campeggio, noleggio sci, casotto Pecol, piste) che portano in cassa circa 100 mila euro, e la vendita di un lotto di legname da 7.500 metri cubi, per il quale abbiamo incassato un acconto di 90 mila euro, il 20% del totale. Cio che ci conforta però è che nel prossimo decennio avremo a disposizione quasi 70 mila metri cubi di legname che, di anno in anno, verrà venduto».


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