Costigliola alla guida della coop Cadore

VALLE. La cooperativa sociale Cadore ha rinnovato il consiglio di amministrazione e riparte alla grande, con Pasquale Costigliola alla presidenza.
È stata l’assemblea dei soci a rilanciarne progettualità e programmi operativi. L’incontro è servito per verificare la bontà del cammino percorso e confrontarsi sulle strategie da intraprendere per rispondere di più e meglio agli scopi per i quali la cooperativa è nata ed alle esigenze che sono in continuo cambiamento.
I lavori dell’assemblea sono iniziati ricordando Mirco Da Col, il responsabile del settore ambiente della Csc, tragicamente scomparso in un incidente in montagna.
La relazione è stata fatta dal vicepresidente Pasquale Costigliola. Questo in sintesi il suo resoconto: il 2014 è stato un anno buono sotto il punto di vista del lavoro prodotto dalle cooperativa. Bilancio economico e risultato d’esercizio hanno conseguito dati positivi. Per il 2015 si prevede, invece, una contrazione del fatturato nel settore delle manutenzioni ambientali, comportando una riduzione del numero degli occupati stagionali.
Un forte impulso alla ripresa delle attività è arrivato dal rinnovo delle cariche sociali: è stato infatti eletto presidente Pasquale Costigliola e toccherà a lui, nei prossimi anni, modulare l’attività della cooperativa. Gli altri consiglieri eletti sono: Eleonora Cesco Gasperi, Umberto Farenzena, Nevio De Bernardin, Roberta Piaia e due sindaci cadorini: Mario Manfreda, sindaco di Lozzo e Luca De Carlo, presidente Unione montana Centro Cadore e sindaco di Calalzo.
Nel corso dell’assemblea è stata organizzata anche una tavola rotonda sul tema “Cooperativa sociale Cadore: sdegno e presa di posizione nei confronti dell’illegalità che recentemente ha coinvolto anche il mondo della cooperazione”. Gli interventi di Paolo Tomasin, docente di Sociologia all’università di Venezia, e di Loris Cervato, responsabile del settore sociale, hanno sottolineato e rammentato le regole e lo stile cooperativistico nel tracciare percorsi di legalità. «Deve essere il progetto su cui la cooperativa lavora ed i valori che la ispirano – hanno ribadito i due relatori – a mantenere l’attenzione sul bene comune e non sull’interesse di pochi».
Al termine della tavola rotonda, i partecipanti all’assemblea hanno preso parte al pranzo al polifunzionale “La Tappa”, lungo la “Lunga via delle Dolomiti”. (v.d.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi