Cremazioni in crescita: serve l’inceneritore
BELLUNO. Le cremazioni sono in aumento. Un quarto degli italiani sceglie di farsi cremare, invece che seppellire in terra oppure tumulare in un loculo, quando si avvicina il momento di passare a miglior vita. A Belluno, però, manca un inceneritore per le salme, e le famiglie dei defunti sono costrette a spendere anche i soldi per il trasporto della salma agli impianti esistenti e dell’urna contenente le ceneri, oltre ai costi che comporta la cremazione stessa.
Fatta una valutazione della situazione, il capogruppo di Civiltà Bellunese, Franco Roccon, ha proposto alla giunta di valutare la fattibilità della costruzione di un’infrastruttura pubblica per la cremazione in uno dei cimiteri cittadini. Proposta che è stata accolta nel consiglio comunale di lunedì: di fatto si impegna la giunta a fare una valutazione dei costi e dei benefici che un impianto del genere porterebbe per la popolazione bellunese.
Il nuovo regolamento di polizia mortuaria. La proposta di Roccon è stata votata (all’unanimità) insieme al nuovo regolamento di polizia mortuaria, che è giunto finalmente all’esame del consiglio dopo un lungo percorso in commissione. Quello precedente risaliva al 1981, ed era necessario aggiornarlo perché in 37 anni sono cambiate numerose normative. Il regolamento disciplina tutto quel che riguarda funerali, trasporto delle salme, operazioni cimiteriali, tumulazioni ed esumazioni.
Fra i 76 articoli ci sono quelli che riguardano le sepolture di più salme nella stessa fossa: è consentito l’inserimento di una cassetta con resti ossei o di un’urna cineraria nella fossa che già accoglie una salma, purché il feretro sia quello del coniuge, del convivente unito civilmente oppure di un ascendente o discendente di primo grado (figlio o genitore, oppure fratello/sorella).
Cremazioni. In Comune c’è un registro (se ne occupano i servizi cimiteriali) nel quale ogni cittadino può far inserire la propria volontà di essere cremato, di disperdere le ceneri oppure dell’affidamento dell’urna cineraria a un proprio caro. Le urne possono essere conservate in cimitero, nei cinerari o nelle cellette, oppure possono essere consegnate ai familiari del defunto che potranno conservarla in un luogo privato e protetto da possibili asportazioni, manomissioni o rotture accidentali.
È anche possibile la dispersione delle ceneri, una pratica ormai sempre più diffusa. Lo si può fare in natura o in aree private, ma ci sono alcune limitazioni. Per esempio non si possono disperdere le ceneri nei centri abitati e in un raggio di 200 metri da qualsiasi fabbricato. Le ceneri non possono essere rilasciate nelle fasce di rispetto delle risorse idropotabili e se il luogo scelto è un terreno privato serve ovviamente il consenso dei proprietari. (a.f.)
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