Cresce del 10% in provincia la locazione abitativa breve per turismo o per lavoro
BELLUNO
Cresce anche in provincia di Belluno la ricerca di locazioni abitative brevi. Si va da qualche giorno a un mese al massimo. Si tratta di abitazioni che vengono prese in affitto o per turismo o per lavoro.
«Sono appartamenti arredati, dove non ci sono servizi, cioè non c’è chi viene a cambiare le lenzuola o a fare le pulizie. Chi entra deve arrangiarsi da solo e poi al momento di lasciare l’immobile deve garantire la pulizia», precisa Michele Vigne, dell’Associazione dei proprietari edili di Belluno e nel direttivo della Confederazione veneta, parlando alla 15ª edizione della Festa del condominio svoltasi ieri mattina. Si tratta di un appuntamento annuale tra tutti i proprietari edili del Bellunese che si ritrovano nella sede del capoluogo per fare il punto della situazione e sciogliere alcuni dubbi.
Il tema della festa, quest’anno, era incentrato sui bonus fiscali per i condomini. Nel corso della mattinata, quindi, a parlare sono stati i diretti interessati, cioè i proprietari che portano le loro esperienze, i suggerimenti e i problemi giuridici, fiscali, tecnici e sociali che caratterizzano la vita condominiale dopo la riforma.
Il presidente dell’associazione, Diego Triches, insieme al consigliere regionale Franco Gidoni e all’assessore del Comune di Belluno Marco Perale, ha sottolineato come il fenomeno delle locazioni abitative sia in crescita. Negli ultimi anni questo servizio è aumentato del 10%. Molti bellunesi che detengono degli appartamenti che non riescono ad affittare scelgono questa strada anche se i contratti sono brevi. E nei periodi estivi o comunque turistici si riesce a locare con contratti che vanno dal week end fino al mese. Molti proprietari si affidano alla rete di conoscenze per affittarli, ma anche agli strumenti più attuali come Booking o Airbnb. La locazione, comunque, in generale, sta conoscendo un momento favorevole. Per contro il mercato delle compravendite è ancora calmo.
«Per quanto attiene, invece, al settore commerciale», dice Vigne, «siamo in attesa di conoscere cosa deciderà il governo che ha intenzione di introdurre, per la prima volta, il sistema della cedolare secca anche in questo ambito. Sarebbe una cosa importante che permetterebbe di far ripartire questo settore permettendo una tassazione ridotta. In città le promesse fatteci dall’amministrazione comunale sono state mantenute soltanto in parte visto che gli sgravi fiscali sono arrivati per i locali commerciali siti in un tratto di via Mezzaterra, dimenticando le altre parti del capoluogo. Qualcuno, vista la mole di tasse da pagare, è arrivato perfino a voler donare degli appartamenti al Comune, ma ancora la giunta sta nicchiando e non si sa come andrà a finire. Questa amministrazione non ha il coraggio di guardare al futuro». —
Paola Dall’Anese
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