Cresce di sei volte la semina della canapa

L’anno scorso a Soccher era stato distribuito un solo sacco di sementi, quest’anno sono stati coinvolti venti coltivatori

PONTE NELLE ALPI. Si moltiplicano in tutto il Bellunese i piccoli appezzamenti di terreno per far crescere la canapa industriale. Alcuni giorni fa sono stati distribuiti a Belluno nella sede dell’associazione dei Beni Comuni 6 sacchi da 25 kg di sementi, condivisi tra circa 20 piantatori, sia agricoltori di professione che amatori possessori di piccoli campi o orti.

L’altr’anno si era partiti con un solo sacco di sementi, condiviso tra 14 aspiranti piantatori convenuti a Soccher.

Un progetto molto articolato, iniziato nel 2012 con un libro (“I varot - Una stoffa fatta di stoffe”) sugli incontestabili benefici di questa coltivazione e proseguito nel 2013 con una mostra sulla canapa a Cadola e Canevoi curata da Maria Vignante.

Ma ideatrice e anima scientifica di questo progetto di rilancio della canapa (semi commestibili, olio, farina) e di un uso sostenibile del terreno coltivabile (disinquina i terreni dai metalli pesanti e resuscita quelli morti di monocultura) è la giovane Manuela Pierobon, laureata in Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio, che nel 2014 ha coltivato sperimentalmente circa 500 metri quadri in una proprietà di famiglia a Soccher, con risultati lusinghieri, soprattutto sotto il profilo di cura e rivitalizzazione dell’ambiente che rappresenta lo scopo principale della sua ricerca.

Un atto pionieristico ripreso lo scorso anno non solo da agricoltori e possessori di piccoli terreni e orti, ma a cui si sono interessati anche associazioni e scuole. Quest’anno l’iniziativa si è ulteriormente allargata, trovando terreno fertile anche ad Arsiè di Ponte nelle Alpi, dove Diego Rizzo (delegato del Fai) ha deciso di piantare della canapa su un suo piccolo appezzamento facendosi aiutare nella semina dalla stessa Pierobon.

Manuela Pierobon ha realizzato con l’aiuto di Maria Vignante una procedura d’acquisto, ancora unica in Italia e valida solo per la provincia di Belluno, che consente di derogare alla legge nazionale che prevede unicamente la vendita di sacchi di sementi da 25 kg (che servono circa un ettaro di coltivazione).

Grazie a questo suo non poco complicato lavoro condotto in collaborazione con il ministero dell’Agricoltura e le forze dell’ordine ora è possibile, sia per professionisti che amatori, acquistare anche una sola manciata di semi per il proprio orto dividendosi il contenuto dei sacchi.

Il modulo per accedere a questa possibilità è scaricabile dal sito web di Manuela Pierobon: www.canapicultura.it.

«Saranno i piccoli e medi coltivatori a portare avanti questo progetto», spiega Pierobon, «io ho curato la parte scientifica e divulgativa e ho fatto in modo di consentire l’inserimento della coltura della canapa nell’agricoltura familiare per autoconsumo, attivando una filiera corta a beneficio delle aree di montagna».

Ezio Franceschini

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