Cresce il reddito dei bellunesi: Cortina la più ricca, Zoppè resta in coda
Il 2017 è stato un anno positivo per i bellunesi, che hanno visto crescere i loro redditi di 388 euro. L’imponibile medio, infatti, è passato dai 19.730 euro pro capite dell’anno fiscale 2016, ai 20.118 euro dell’anno successivo, come indicano i dati pubblicati ieri dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Un miglioramento che, tuttavia, lascia la provincia di Belluno ai margini della classifica relativa al Nord Est, seguita solo da Rovigo, e che rimane di poco inferiore anche alla media nazionale, che è di 20.212 euro pro capite, mentre la media veneta è di 21.054 euro.
Perfettamente stabile, invece, il numero dei contribuenti, che nel 2017 sono stati 160.846, esattamente come nel 2016.
Analizzando i dati dei singoli Comuni, non c’è nessuna sorpresa: i più ricchi restano gli abitanti di Cortina, che ha 4.913 contribuenti con un reddito imponibile medio di 24.397 euro. Al secondo posto si consolida Belluno, che da un paio d’anni ha scalzato Agordo, portando i 28.039 contribuenti ad un reddito medio di 23.130 euro. Agordo rimane quindi al terzo posto con 22.794 euro, mentre nelle posizioni di rincalzo Soverzene passa al quarto posto con 21.694 euro pro capite. Rimane ottima la situazione a Voltago Agordino, dove i contribuenti denunciano un imponibile medio di 21.552 euro, mentre Limana scivola dal quarto al sesto posto con 21.099 euro pro capite, cioè 167 euro in meno rispetto al 2016.
I meno ricchi della provincia, invece, restano i contribuenti di Zoppè di Cadore, con 11.399 euro pro capite, seguiti da quelli di Val di Zoldo (14.817 euro) e di Lamon (15.071) come negli anni scorsi, mentre si registra un peggioramento della situazione a Sovramonte, che diventa quartultimo perdendo tre posti con 15.643 euro.
Al di là delle posizioni, in quasi tutti i Comuni bellunesi si segnala un avanzamento e si tratta di capire se il trend positivo continuerà o se i redditi dei prossimi anni saranno di nuovo in calo. «Questo territorio», ricorda il presidente della Provincia, Roberto Padrin, «ha sempre mantenuto un buon livello di reddito, grazie all’elevato livello occupazionale garantito dalle nostre imprese, che assicurano alla provincia la solidità in ambito economico e industriale. Il 2016 e il 2017 sono stati anni di ripresa in cui il Paese è uscito dalla crisi, ma Confindustria ci dice che siamo di nuovo in una situazione di stagnazione e che i prossimi dati potrebbe essere peggiori. È importante quindi non cullarsi sugli allori, cercare di attuare politiche che garantiscano il necessario appoggio delle istituzioni alle attività economiche, prima di tutto migliorando le infrastrutture che restano il nostro punto debole. Inoltre dobbiamo lavorare ancora sul turismo. Lo diciamo da anni, ma i grandi eventi sportivi in arrivo a Cortina potranno portare quella svolta tanto attesa, se tutti insieme, pubblico e privato, sapremo fare la nostra parte». —
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