Crisi, a Belluno crescono gli inquilini morosi
BELLUNO. Sempre più inquilini non pagano le spese condominiali e l’affitto.
La crisi economica inizia a far sentire i suoi pesanti risvolti. Il portafoglio della gentediventa sempre più striminzito e per molte famiglie le spese fisse diventano un problema.
«La situazione è molto difficile», precisa Renzo Bristot dell’Uniat, l’associazione degli inquilini della Uil. «Pagare le spese condominiali sta diventando un optional, visto anche il loro importo importante. Sempre più persone preferiscono lasciare questo pagamento per ultimo, visto che comunque non si incorre in alcuna sanzione, se viene evaso al di là della scadenza. In questo modo, però, il debito cresce e alla fine ogni inquilino si trova con una somma da pagare di 2-300 euro e non è poco con i tempi che corrono».
«Il meccanismo», secondo Bristot, «prevede che se avanzano i soldi si pagano le spese condominiali, altrimenti si saltano».
Problemi stanno nascendo anche per l’affitto, «anche se il non pagarlo incute ancora qualche preoccupazione da parte dell’affittuario, conscio che potrebbe ricevere lo sfratto e rimanere senza un tetto. Però, resta il fatto incontrovertibile che sempre più persone sono in sofferenza e quindi queste spese, seppur fisse, ne risentono. In questo periodo sono molte le ingiunzioni di pagamento che stanno arrivando agli inquilini, soprattutto nell’area che va da Ponte nelle Alpi a Longarone e Belluno. In questi comuni aumenta anche il numero degli sfratti».
Assieme a chi non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese perché ha perso il lavoro o perché i costi sono aumentati, c’è anche chi approfitta di questa crisi per non pagare. «Mi sono capitati diversi casi di persone straniere», racconta il referente dell’Uniat, «che pagano per qualche mese affitto e spese condominiali, poi iniziano a saltare; dopo un po’ di tempo si trasferiscono in un altro appartamento, dove mettono in pratica lo stesso sistema. In questa maniera non pagano mai, lasciando i proprietari nei guai, visto che si trovano con arretrati cospicui di canoni di locazione e con spese condominiali da rifondere».
Certo, questi sono casi estremi, che però, come dicono gli stessi proprietari, non devono essere presi alla leggera.
Per numerose famiglie, il problema di fondo è da ricercare nel costo elevato di certi canoni e delle spese condominiali, soprattutto quando queste comprendono il riscaldamento. «Si parla di migliaia di euro all’anno», prosegue Renzo Bristot, «somme che non è sempre facile recuperare. Sicuramente un buon risultato è venuto dall’introduzione della cedolare secca, che almeno ha bloccato gli scatti annuali dell’Istat e le spese di registrazione annuali».
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