Crisi economica, a Roma sfileranno 200 bellunesi
BELLUNO. Saranno all’incirca 200 i bellunesi appartenenti alle categorie del commercio e dell’artigianato che martedì all’alba si muoveranno per raggiungere Roma, dove è prevista la manifestazione nazionale per pungolare il governo affinchè siano attuate manovre per il rilancio dell’economia.
A dire la verità erano molti di più quelli che avrebbero voluto scendere in piazza del Popolo per manifestare tutta la loro preoccupazione per la situazione economica della provincia montana, ma i posti in treno ormai erano finiti.
Il gruppo più corposo sarà quello di Confartigianato Belluno che partirà poco dopo le 3 di mattina di martedì dall’autostrada per raggiungere la capitale. Due i pullman che sono stati riempiti per questa occasione.
I punti di raccolta sono quelli di Feltre, di Tai di Cadore (dove la corriera passerà alle 2.15) e poi un pulmino porterà gli artigiani dell’Agordino a Sedico. «È un numero importante che sta ad indicare come questa protesta sia sentita dagli imprenditori artigiani», commenta Giacomo Deon presidente di Confartigianato che aggiunge: «Questa nostra iniziativa cade proprio a fagiolo con la possibile entrata al Governo di Renzi e quindi presenteremo a lui questa patata bollente».
I commercianti (circa una trentina) partiranno, insieme con i rappresentanti dell’Appia (una trentina anche loro), con il treno da Mestre. Un pullman li condurrà alla stazione mestrina da dove intorno alle 6 è prevista la partenza della Freccia. «Ce n’erano molti di più interessati a venire a protestare, ma i posti disponibili sia con Trenitalia sia con Italo erano soltanto questi», dicono Maurizio Ranon direttore dell’Appia e Franco Debortoli, presidente dell’Ascom. «La situazione è davvero critica e qui non si riesce a vedere un po’ di luce alla fine del tunnel», dichiara Debortoli che aggiunge: «Basti pensare che i cedolini paga dei nostri iscritti si vanno riducendo in modo sensibile di mese in mese. E parliamo per ogni singola stagione di centinaia e centinaia di lavoratori soprattutto stagionali che non vengono assunti. È un disastro».
Non meno preoccupato Ranon: «È importante far capire a quanti saranno in piazza che la situazione per la montagna è peggiore che in altre aree. Infatti i nostri cartelli di protesta recheranno oltre al nastro nero in segno di lutto, la scritta “Artigiani o commercianti eroi, ma in montagna lo sono ancora di più”».
Pochi ma significativi quindi gli slogan dei bellunesi perchè come anticipa Deon «non abbiamo voluto fare slogan particolari. Andremo con le nostre bandiere dell’associazione. Crediamo che quel nastro nero sia più che eloquente per dire la situazione drammatica in cui ci troviamo». (p.d.a.)
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