Crisi idrica a Casso, allarmata la protezione civile
ERTO E CASSO. Dopo Bosplans di Andreis e Poffabro, la prossima sorvegliata speciale di questo insolito inverno è Casso. Da giorni la fonte che approvvigiona l'abitato ha ridotto notevolmente la portata di flusso. Al momento l'acqua in ingresso alle tubazioni comunali si attesta attorno al 30 per cento della capacità normale. I tecnici di Hydrogea, la società che gestisce gli impianti, e il sindaco Luciano Pezzin sono già saliti in paese per un primo monitoraggio della situazione. È stata anche allertata la protezione civile del paese per eventuali interventi d'emergenza. Per ora il quadro è stazionario ma a preoccupare maggiormente l'amministrazione è il bollettino meteo appena diramato: altre due settimane di bel tempo e temperature in rialzo, con forti escursioni termiche rispetto alla pianura. Come dire zero pioggia ma anche zero neve per molti giorni ancora. Anche le due sorgenti che alimentano Erto sono controllate a vista dopo un sensibile calo di pressione. Le due prese si trovano infatti ad alta quota in Val Semola ed è proprio la caratteristica di trovarsi quasi in vetta a renderle più vulnerabili: più elevata è la sorgente e meno apporti ha in caso di assenza di piogge.
Tra l'altro a Casso l'emergenza sarebbe scattata già varie settimane fa se non fosse stato per un lavoro eseguito nel 2011 da Pezzin. Quell'anno, dopo l'ennesima interruzione dei rubinetti, si decise di costruire una sorta di vasca di accumulo a monte del paese. Grazie al pozzo di riserva, che si riempie durante la notte, la frazione oggi vanta una maggiore autonomia rispetto al passato. «Ma se a breve non si affacceranno forti perturbazioni, temo che anche stavolta dovremo ricorrere alle autobotti», ha confermato sconsolato il primo cittadino. «La popolazione è più attenta e sta limitando gli sprechi, soprattutto quelli legati ai proprietari di seconde case che un tempo erano soliti lasciare i rubinetti aperti durante l'inverno per evitare il congelamento dei tubi», ha affermato il sindaco.
Possibile un futuro razionamento dell'acqua? «Se il meteo non ci aiuterà saremo costretti a ridurre il servizio di approvvigionamento», ha ammesso Pezzin.
Fabiano Filippin
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