Crisi nera, l’occupazione non riparte: frena il sistema Belluno

BELLUNO. A trainare l’economia della provincia di Belluno resta l’occhialeria, ma l’ostacolo vero per una ripresa è l’occupazione per la quale ancora non ci sono dati positivi. Il problema riguarda i giovani, quelli al di sotto dei 30 anni per i quali emerge anche un’altra difficoltà, una sorta di apatia e scoraggiamento che ha dato origine al fenomeno dei cosiddetti ragazzi ”nené” cioè che “nè studiano nè lavorano nè cercano un impiego”. Un fenomeno che preoccupa non poco e che riguarda in Italia un giovane ogni quattro, mentre nel Nord Est uno ogni 10.
Un fenomeno per il quale i sindacati lanciano l’allarme. «Il pericolo è che questi ragazzi siano relegati al margine della società finendo nel vortice della devianza», dice Renato Bressan della Cgil.
Resta pesante ancora, quindi, il quadro dell’economia bellunese e del Nord-Est più in generale come emerso dal “Rapporto sulla società e l’economia” redatto dalla Fondazione Nord Est e presentato ieri mattina in Camera di Commercio alla presenza del presidente Paolo Doglioni che nel suo intervento, dopo aver ricordato il momento difficile ha auspicato «uno sviluppo sociale sostenibile, l’attenzione all’ambiente, la promozione della cultura e un buon governo ricordando che chi approfitta della sua posizione politica per fare i propri interessi finirà nell’inferno di Dante».
Agricoltura
Le imprese agricole sono in fase di ristrutturazione. La chiusura ha interessato le piccole stalle, mentre le medie si stanno attrezzando per diventare grandi. Migliora il comparto del latte, mentre prosegue l’attività dei farmer market.
Manifatturiero
Il manifatturiero ha evidenziato un andamento altilenante, passando da esiti positivi da marzo a settembre, per poi retrocedere. Stesso andamento anche per gli ordini dal mercato estero. L’occupazione resta legata a contratti a termine ma è tornata in stallo.
Artigianato ed edilizia
Per quanto riguarda l’artigianato il Feltrino (+2.5%) e l’Agordino (+1.4%) spingono la crescita dell’occupazione, mentre in calo è Belluno (-3.6%) secondo un trend che persiste dal 2007. In negativo ancora il Cadore (-1%), e l’area Zoldo-Longarone-Ponte-Alpago. Stabile la Valbelluna. Assunzioni in calo del 5-2%.
Preoccupante la situazione occupazionale nell’edilizia che a giugno è tornata a scendere. Pesante il ritardo dei pagamenti, passato da 100-120 giorni a 180 dall’emissione della fattura.
Commercio
Esercizi alimentari in leggerissima crescita, bene la grande distribuzione. No food e Pmi chiudono giugno con un segno meno (-3.9%).
Servizi e turismo
Nei primi sei mesi del 2011 andamento negativo per i servizi soprattutto per alberghi, ristoranti e servizi ricettivi e sull’occupazione con un forte peggioramento a giugno rispetto a marzo. Male anche il turismo soprattutto sulle presenze (-2.5%), positivi gli arrivi (+1.4%). In aumento gli stranieri, mentre diminuiscono i giorni di permanenza. A livello promozionale molto c’è da lavorare sui mesi primaverili che risultano poco attraenti, ma anche sulla qualità delle strutture. In aumento chi preferisce gli alberghi a una o due stelle per risparmiare. Bene gli agriturismi.
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