Crisi Serman Ernergy, domani l’assemblea coi lavoratori
PIEVE D’ALPAGO. Critica la situazione per la quarantina di lavoratori della Serma Energy di Pieve d’Alpago, la ditta nata nel 1995, che nei giorni scorsi ha portato i libri contabili in tribunale. Domani, infatti, la Fiom Cgil, col suo segretario Luca Zuccolotto, ha deciso di indire un’assemblea sindacale per spiegare la situazione ai dipendenti. I lavoratori, senza stipendio da alcuni mesi, sono a casa dalla settimana scorsa e senza prospettive di ottenere qualsiasi forma di ammortizzatore.
«Domani alle 8 ci sarà l’assemblea in fabbrica. Vogliamo capire se il destino della fabbrica sarà il fallimento o il concordato, perché per noi l’attività dell’azienda deve andare in continuità», precisa Zuccolotto, che lancia l’allarme sulla condizione difficile in cui versano i dipendenti della Serman.
«Questi dipendenti non percepiscono lo stipendio da alcuni mesi e non hanno possibilità di ottenere sussidi sociali perché la ditta ha portato i libri in tribunale prima di attivare qualsiasi forma di ammortizzatore», precisa il segretario della Fiom. «E qui dobbiamo fare i conti con persone che non hanno nemmeno più i soldi per fare la spesa ogni giorno. Molti sono venuti da me per chiedere cosa fare e io li ho rinviati ai Comuni di residenza. La situazione, come si capisce, è molto difficile; c’è la necessità di intervenire al più presto in questa fabbrica che produce apparecchiature per le centrali idroelettriche».
Zuccolotto non si dà per vinto: «Il settore di pertinenza di questa azienda è ancora attivo sul mercato e per questo va sostenuta. A mio parere si tratta di un’attività che ha mercato e che quindi potrebbe continuare a lavorare. È necessario quindi capire se si andrà al fallimento o in concordato ».
«Non dimentichiamo che questi lavoratori hanno fatto straordinari fino a poco tempo fa e ora si trovano a casa senza un impiego. A tutti, come Fiom, abbiamo fatto firmare una lettera in cui dichiarano di essere a disposizione dell’azienda», prosegue Zuccolotto.
Da qui il bisogno della Fiom di indire un’assemblea sindacale per domani mattina alle 8: «Voglio chiarire quello che sto facendo. Le istituzioni sono già state allertate. Il problema è che non abbiamo un referente. La produzione dell’azienda è sana e va salvata». (p.d.a.)
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