Croce alta 18 metri per ricordare la visita di Wojtyla: arriverà in inverno
La memoria di Papa Giovanni Paolo II rivive sul Faloria. Ieri mattina, a quota 2.123, è stata benedetta l’area dove verrà issata la croce astile più alta del mondo (18 metri), dedicata al papa diventato santo. Monsignor Giuseppe Zenti e monsignor Carlo Mazza, vescovi di Verona e Fidenza, hanno officiato la messa, prima di benedire l’area e una croce alta 2,20 metri, portata su ieri dai componenti dell’associazione “Totus tuus” che hanno organizzato l’iniziativa.
Un Papa sportivo, passato alla storia anche per la sua passione per le lunghe e impegnative passeggiate estive in montagna e per le discese con gli sci in inverno, che in Faloria salì nel 1996. L’iniziativa è dell’associazione culturale veronese “Totus Tuus”, che ha trovato aperte le porte della società Faloria-Cristallo, subito disposta a issare la croce alta 18 metri, unica di questa misura.
La croce è stata realizzata dallo scultore romano Andrea Trisciuzzi, che ne ha prodotte altre sette da 2,20 metri su indicazione di Giovanni Paolo II, portate anche al Polo Nord, al Polo Sud e su vette alpine per ricordare il mandato di Gesù ai discepoli: “Mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra”. Il Papa aveva commissionato questa croce alta 18 metri per rendere omaggio alla città di Roma, ma la croce era finita nel dimenticatoio fino a quando il veronese Mirko Zanini l’ha riscoperta e acquistata.
«Inizialmente volevo posizionare la croce sul monte Baldo», racconta Zanini, presidente dell’associazione “Totus tuus”, «poi però la cosa non è andata in porto. Con l’amico Tommaso Teofoli siamo venuti a Cortina, dove il santo Papa era stato: la mia proposta è stata accolta con entusiasmo dalla società Faloria e dal Comune, così abbiamo concretizzato questo progetto».
L’iter burocratico per posizionare la croce, su terreno comunale, è in corso negli uffici e la posa avverrà prima che arrivi la neve. «Il Comune su richiesta della società Faloria ha avviato le procedure per l’istallazione della croce», specifica il vice sindaco Luigi Alverà, «terminato l’iter ci sarà la posa. Questo è un modo per ricordare che Papa Giovanni Paolo II ha camminato sui nostri sentieri per ritrovare la tranquillità, senza clamore; ha apprezzato le nostre montagne che poi sono diventate patrimonio Unesco».
La croce che verrà posizionata è una vera e propria opera d’arte, con le forme che richiamano quelle di un albero colpito da un fulmine. «Quando l’ho vista», ammette Teofoli, «ho subito pensato a questo scenario, perché è un’opera d’arte che si inserisce perfettamente in questo contesto magnifico».
Un progetto accolto da Alberico Zardini e ed Enrico Ghezze, presidente e amministratore delegato della società Faloria-Cristallo. «Riteniamo che questo luogo dove il santo Papa è venuto», spiegano, «possa diventare ancora più magico con un simbolo così importante dedicato a Giovanni Paolo II».
Ed erano in tanti ieri sul Faloria a ricordare il Papa sportivo: il sindaco di San Giovanni Lupatoto (Verona) Attilio Gastaldello, che ha sottolineato la collaborazione tra il suo Comune e quello ampezzano, e la campionessa olimpica Sara Simeoni, che ha incontrato più volte Papa Wojtyla. «Portare qui la croce pensando anche ai Giochi del 2026 è molto emozionante», sottolinea Simeoni, «i Giochi diverranno il modo di portare avanti progetti di riqualificazione che magari sono fermi nei cassetti da tempo. Invidio chi potrà gareggiare in questi magnifici luoghi». —
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