Croce rubata in chiesa finisce al “compro oro”
BELLUNO. Un crocifisso di ottone al compro oro. È il passo falso che ha portato in tribunale per furto aggravato Adriana Da Rin Pagnetto. La donna è accusata di aver trafugato l’oggetto sacro del 1700 dalla chiesa cittadina di San Gervasio e poi di aver tentato di venderlo a un negozio di Ponte nelle Alpi che, pur non essendo interessato a quel tipo di materiale, l’ha ritirato lo stesso, dandole in cambio una decina di euro in tutto. L’ottone è pagato un euro al chilo, non di più e non gode di un grande mercato.
Il negoziante avrebbe rischiato di commettere il reato di ricettazione, se non si fosse preoccupato subito di consegnarlo al parroco di Cadola, don Giuseppe De Biasio, che ieri ha confermato in aula la circostanza. In un secondo momento, il prete ha provveduto a riconsegnarlo al collega don Andrea Tison, che poco tempo prima aveva denunciato la scomparsa del crocifisso, dopo aver trovato un candelabro a terra nella sua chiesa.
Le indagini sono state molto veloci e la donna è stata portata a processo (è difesa dagli avvocati Coppa e Rech). Il giudice Berletti ha rinviato alle 10 del 16 marzo dell’anno prossimo, per sentire don Tison. Seguiranno discussione e sentenza di primo grado. —
G.S.
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